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L'intervista

Locatelli sul boom di contagi tra i giovani: “Testa sulle spalle. E la scuola deve riaprire”

Il maggior incremento di contagiati lo segnano le fasce di età tra i 20-29 anni (da 300 a 400 casi in una settimana) e la fascia di età tra i 13-19 anni, gli adolescenti (da 100 a 200 casi un una settimana).

Un dato che desta più di un allarme: in Italia l’età media dei contagiati si è abbassata a 38 anni negli ultimi trenta giorni. A far alzare il sopracciglio è anche il numero dei contagiati under 18.

Nel bollettino sulla sorveglianza integrata del 22 giugno il 2,3% dei contagiati era minorenne, nell’ultimo mese la percentuale è salita al 13,2%. La fascia più colpita rimare, con il 55,2%, quella che va tra tra i 19 e i 50 anni.

Il maggior incremento di contagiati lo segnano le fasce di età tra i 20-29 anni (da 300 a 400 casi in una settimana) e la fascia di età tra i 13-19 anni, gli adolescenti (da 100 a 200 casi un una settimana).

“È assolutamente vero, purtroppo, l’età dei contagiati si è abbassata molto nell’ultimo mese – afferma Franco Locatelli, medico e accademico bergamasco, presidente del Consiglio superiore di sanità – Se l’età media è di 38 anni, registriamo anche soggetti più giovani contagiati dal Covid 19, addirittura la fascia degli adolescenti e dei giovani. Ciò che sappiamo e che è sempre stato chiaro ed evidente è che i giovani sono a minor rischio Covid, ma non sono a rischio zero. Anche per i giovani ci possono essere complicazioni gravi se non addirittura fatali”.

A che cosa si può imputare questa crescita dei contagi nei giovani italiani?

Evidentemente abbiamo imparato a difendere i soggetti più deboli, come gli anziani, poi l’arrivo della bella stagione, qualche inopportuno rilassamento delle misure necessarie come il distanziamento, indossare le mascherine, evitare assembramenti ha favorito il contagio nella popolazione più giovane. Ora abbiamo questi dati che vanno monitorati e tenuti sotto controllo. Siamo usciti dalla fase più tempestosa dalla pandemia, soprattutto la nostra provincia bergamasca, ma non siamo fuori dalla diffusione pandemica. Non ci mettiamo nulla a vanificare i risultati ottenuti, non dobbiamo dimenticare il nostro passato.

Ai giovani che cosa si sente di dire, di consigliare?

Divertitevi con sobrietà, abbiate la testa sulle spalle, abbiate rispetto di voi stessi e della memoria di chi non c’è più. Ci si può divertire con prudenza senza inficiare la qualità delle nostre vacanze: indossando la mascherina, evitando luoghi affollati come spiagge e discoteche e tutti gli assembramenti.

Di fronte a questi dati dobbiamo preoccuparci per la riapertura delle scuole?

Assolutamente no. La riapertura delle scuole è un passaggio importante per il nostro Paese e ci si sta impegnando al massimo. Tutto andrà bene.

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