“Del verbale del 3 marzo sono venuto a conoscenza il giorno 5: non riferisco di quel che ho detto ai pm di Bergamo, ho il vincolo del segreto istruttorio. Alcuni fatti li ho anticipati: il giorno 3 è il verbale, ne vengo a conoscenza il 5 e a margine del Cdm facciamo una valutazione sulla proposta di adottare una cintura rossa per Alzano e Nembro”. Così il premier Giuseppe Conte a chi gli chiede di commentare il verbale del Comitato tecnico scientifico nel quale si proponeva la chiusura di Alzano e Nembro a causa del Covid. Stiamo parlando del verbale sulla richiesta di una zona rossa in bassa Valseriana che non è comparso tra quelli desecretati ma che il consigliere regionale di Bergamo Niccolò Carretta ha ottenuto e reso pubblico (leggi).
Eppure, scrivono tre giornalisti del Corriere della Sera nel libro “Come nasce un’epidemia” riportando uno stralcio di interrogatorio, il premier avrebbe detto ai pm di non aver “mai visto” quel documento del Cts. Anche se, notano fonti di governo, era a conoscenza del problema, tanto da chiedere un approfondimento il 4 marzo.
Intento Matteo Salvini, segretario della Lega, in campagna elettorale a Firenze in proposito parla di se fosse “un atteggiamento criminale”. “Se dai verbali dei medici emergesse che non si è fatta da parte del Governo la zona rossa dove si doveva, e si è chiusa tutta Italia dopo quando non si doveva, sarebbe un doppio danno, per i morti di Bergamo e per la crisi economica nel Sud Italia. Quindi, se così fosse, ci sarebbe qualcuno che prima dovrebbe chiedere scusa e poi dimettersi”.
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