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All’edoné

‘Casi umani’ alla riscoperta della propria unicità, il mondo delle drag queen ad Orlando

Divertimento e confronto hanno animato il laboratorio di Toilet Club al Festival Orlando. Una riflessione sulla realtà delle drag queen attraverso il concetto di “caso umano”, tra preconcetti e nuovi punti di vista, unici e preziosi

“Per quanto sembrino cose di secondaria importanza, la missione degli abiti non è soltanto quella di tenerci caldo. Essi cambiano l’aspetto del mondo ai nostri occhi e cambiano noi agli occhi del mondo”. Cambiamenti estetici, che finiscono per modificare anche la consapevolezza di ognuno, verso la presa di coscienza di sé e il coraggio di porsi delle domande. Un estratto dell’Orlando di Virgina Woolf rispecchia il complesso significato racchiuso all’interno di Casi umani, laboratorio che Toilet Club ha proposto venerdì 7 agosto all’Edoné di Bergamo.

Una delle realtà milanesi più significative legate alla comunità LGBTQI+, Toilet Club ha portato al Festival Orlando una riflessione sulla realtà delle drag queen, introdotta a partire dal concetto di “caso umano”, in bilico tra il preconcetto verso individui “da cui stare alla larga” ed una nuova definizione di caso come elemento unico e prezioso, che si differenzia per caratteristiche, talento e gusti.

“Essere drag vuol dire, prima di tutto, indossare abiti che non sono quelli consueti, quindi anche trucchi, parrucche, per interpretare un personaggio – spiega Simone Facchinetti, tra i responsabili di Toilet Club -. Personaggio creato ex novo, che mantiene però le peculiarità di chi lo mette in scena. Siamo noi stessi quando andiamo in ufficio, quando usciamo con gli amici, gli stessi che però indossano abiti e costumi diversi, parlano in maniera diversa. Mentre io interpreto La Croce, il mio personaggio in drag, Simone è sempre presente. Un Simone che mette in scena un sé estetico, con comportamenti che non si potrebbero tenere in altri ambiti se non in quelli dello spettacolo”.

Spettacolo che non rimane però solo mero esercizio di stile, ma che vuol farsi anche contenuto, per veicolare messaggi con valenza sociale. “Noi di Toilet Club organizziamo sempre eventi legati alla comunità Arcobaleno. Attraverso il divertimento, cerchiamo sempre di approfondire vari messaggi correlati, come l’accettazione e la consapevolezza di sé, il coraggio di porsi delle questioni. Facciamo nostre anche altre battaglie, come, ad esempio, quella condotta dal movimento Black Lives Matter, impegnato nella lotta contro il razzismo, tornato recentemente alla ribalta negli Stati Uniti”.

Orlando Drag

Divertimento che diventa contenuto, ma anche esigenza. “Esigenza perché abbiamo capito di essere esempio di libertà per altri giovani – spiega Facchinetti -. Il nostro essere drag queen significa raccontare e raccontarsi, avendo poi la capacità di essere da stimolo anche per altre persone”.

Abbigliamento a volte esasperato, trucco pesante, parrucche colorate. Forma del personaggio che diventa sostanza grazie al confronto tra individui, come in Casi umani. “Un laboratorio svolto seguendo le restrizioni che impongono il necessario distanziamento sociale, senza per questo far venir meno il coinvolgimento. Non essendo stato un laboratorio fisico, con scambio di materiale, abbiamo voluto raccontare i nostri singoli percorsi e, tra curiosità e risate, far capire ai partecipanti come ognuno possa iniziare un proprio percorso, se avesse voglia di fare drag.”

Casi umani diventa quindi riscoperta dell’unicità. “L’individuo che decide di intraprendere un percorso come drag queen è pienamente consapevole di ciò che è, dei suoi riferimenti: solo così può dar vita ad un personaggio unico. Uniformandosi alla massa, ad un gusto generale, o anche solo copiando un altro personaggio, non può fare altro che emulare. Approcciarsi a questo “gioco” con consapevolezza: da ciò nasce l’unicità. Ognuno di noi è unico perché diverso dagli altri”. Unicità e consapevolezza, che permettono di creare un nuovo ed autentico immaginario. Citando Patti Smith, prendendo in prestito il motto di questa edizione di Orlando: “If you feel good about who you are insidie, it will radiate” (Se ti senti bene con ciò che sei dentro di te, questo si irradierà).

I partecipanti sono stati accolti al laboratorio con alcuni flaconi di smalto per le unghie, applicato poi ai piedi al termine dell’incontro. “Lo smalto non si vedeva, perché i piedi era coperti, ma il fatto stesso di indossarlo ha cambiato il modo di vedere il mondo agli occhi dei partecipanti – racconta Simone Facchinetti -. Una sorta di consapevolezza nascosta, che potrebbe permettergli di avere uno stato mentale più sfaccettato. Un dettaglio simbolico, che può donare un piccolo cambio di visuale, per riappropriarsi della propria libertà”. Cambiare l’aspetto del mondo ai nostri occhi e cambiare noi agli occhi del mondo: questa la missione degli abiti, del trucco pesante, delle parrucche colorate. Per quanto sembrino cose di secondaria importanza.

Orlando Drag

Il primo atto della settima edizione di Orlando continua sabato 8 agosto con tre appuntamenti.

Durante il corso della giornata, con diversi turni nelle fasce orarie 10.30-13 e 17.30-20 e luogo svelato al momento della prenotazione, si terrà il laboratorio |home|walk| gioco collettivo dedicato a bambin* e adulti di Valentina Pagliarani.

La partecipazione è gratuita, su prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti disponibili all’indirizzo prenotazioni@orlandofestival.it oppure al tel. 320 6149443. Aperto a persone dai 5 ai 99 anni, si richiede a ogni partecipante di portare un paio di cuffie e un dispositivo collegato a internet.

Alle 10.30, in Accademia Carrara, Giovanna Garzotto, (Dance Well teacher del CSC Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa) presenta il laboratorio Dance Well.

Il progetto Dance Well-Movement Research for Parkinson arriva per la prima volta a Bergamo, negli spazi della Pinacoteca Accademia Carrara, grazie all’impegno di Associazione Culturale Immaginare Orlando e di Fondazione Accademia Carrara, con la collaborazione di Festival Danza Estate e la partnership con istituti sanitari della città e provincia. L’iniziativa è stata sviluppata dal Comune di Bassano del Grappa/CSC Casa della Danza e si è evoluta a partire dal 2013 con l’intento di promuovere la danza nei musei e in altri luoghi artistici, diretta principalmente, ma non esclusivamente, alle persone con Parkinson. Le lezioni sono aperte alla cittadinanza, familiari, amic*, anzian*, cittadin*, student*, richiedenti asilo, cancer survivors, in un vero momento inclusivo, poiché la “classe mista” permette la crescita collettiva, il sostegno reciproco e non emargina nessuno dei/delle partecipanti.

Partecipazione gratuita su prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti all’indirizzo prenotazioni@orlandofestival.it oppure al tel. 320 6149443

Festival Danza Estate e Festival Orlando per Torniamo in Scena – Lazzaretto On Stage presentano poi, alle 21.30 al Lazzaretto, Graces di Silvia Gribaudi, con Matteo Marchesi, Siro Guglielmi, Andrea Rampazzo e Silvia Gribaudi. Graces, Premio Danza&Danza come miglior Produzione italiana dell’anno 2019, è l’ultimo liberatorio spettacolo di Silvia Gribaudi, che con umorismo ed empatia eleva l’imperfezione umana a forma d’arte. Lo spettacolo è sold out.

Il primo atto di Orlando propone iniziative fino a lunedì 10 agosto. Programma completo su www.orlandofestival.it

(video clip: Alberto Valtellina; foto: Samantah Cinquini)

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