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Lo studio

Come funzionano gli algoritmi dei siti di incontri? BergamoScienza ci aiuta a capirlo

Qualcuno spera di trovare l'amore, altri di trovare la compagna di una notte, ma concretamente come funzionano i siti volti all'amore? Un'interessante incontro con Ruggero Rollini e Luca Perri

Per il “Prefestival di Bergamo ScienzaRuggero Rollini e Luca Perri parlano degli algoritmi dei siti di incontri.

“Ci siamo imbattuti in siti di incontri per caso e non per trovare una partner – ironizza Perri – io mi ci sono trovato per un lavoro e Rollini per un esperimento su Tinder.”

Tinder usa, come Netflix, dei questionari utili per chiedere all’utente quali siano i propri gusti personali. Citando l’esempio del divulgatore Perri: “Se Tinder mi chiedesse se mi piace il lardo di colonnata e quanto sia importante per me che la mia partner lo ami quanto me, io risponderei che lo adoro e che è fondamentale che piaccia anche a lei. Tra le possibili partner viene abbinato un punteggio e in base a questo Tinder mi propone le partner con gusti simili e che quindi hanno ottenuto un punteggio alto.”

“In America un terzo dei matrimoni avviene grazie agli incontri su siti online o siti di incontri – aggiunge Rollini – e lo stesso avviene anche in Europa”

Questi algoritmi funzionano in più ambiti: per esempio su Netflix.

I siti di incontri, per un certo periodo, hanno ammesso di aver forzato le percentuali di compatibilità per creare un match. Sulla base di questo ci si chiede se sia davvero proficuo forzare un match. La risposta è no, poiché si è scoperto essere controproducente; il tutto è stato compreso grazie a Netflix; gonfiando le percentuali vengono proposti dei film non realmente compatibili con gli utenti. La conseguenza è che questi ultimi non guarderanno l’intero film, ma solo dieci minuti, facendo così perdere punteggio alla pellicola. In altre parole: se mi proponi qualcosa che non mi piace, non mi inizierà a piacere se un algoritmo gonfiato mi dice che mi piacerà.

Ruggero Rollini e Luca Perri bergamoscienza

Lo stesso vale per i siti di incontri: se la conversazione muore, allora, il cliente è insoddisfatto e l’app stessa perderà punti e credibilità.

I siti di incontro sono delle piattaforme, ma esistono anche delle app che al loro interno hanno dei funzionamenti diversi. Ci sono app come Tinder o similtinder che non sono nate per avere lunghe chiacchierate. Inizialmente nascono per una “notte di passione” senza l’obbligo di dover intrattenere dei discorsi.

Attraverso la geolocalizzazione e la foto di presentazione, si può essere selezionati o selezionare persone affini alla propria persona.

Un altro fatto interessante circa i siti di incontri sono le “stelline.” Esatto, come per gli hotel o per le recensioni Amazon, gli utenti possono assegnare delle stelle alla persona con cui sono uscite, in modo da dare la possibilità agli altri utenti di farsi un’idea circa la persona che sceglieranno.

E’ importante sottolineare che tra le app di incontri e un app come ad esempio Tripadvisor ci sono delle differenze: più stelline non significano più match!

Una stima, infatti, svela che si preferiscono le persone con recensioni medie per paura di un rifiuto da una persona che si ritiene irraggiungibile in quanto ha recensioni più alte.

Ma la domanda resta la seguente: cosa ci faceva Ruggero Rollini su Tinder?

“Sono andato su Tinder per fare divulgazione scientifica.Ho visto che la divulgazione scientifica è andata forte su YouTube, Ig, Facebook… quale social migliore di Tinder per fare divulgazione?”- Ironizza Rollini.

Come qualsiasi scienziato che si rispetti, Rollini ha incontrato degli imprevisti nella sua ricerca. Il problema era che le sue migliori foto non ottenevano molti match. Come si fa a fare divulgazione se non si ha nessuno con cui parlare?

In due mesi e mezzo Rollini ha ottenuto sei match e quattro di questi si sono risolti in ghosting (quando il tuo messaggio viene visualizzato, ma non ottiene risposta) e due risposte.

A cosa hanno portato queste due risposte? Beh, le due ragazze si sono “sorbite” uno spiegone divulgativo il cui argomento è stato scelto accuratamente sulla base dei gusti dell’ignara cavia.

Ruggero Rollini e Luca Perri bergamoscienza

Il secondo esperimento di Rollini parte da una semplice domanda: “Perché devo aspettare il match quando posso divulgare e basta?”. Partendo da tale presupposto ha iniziato a condividere immagini divulgative sui vombati, ametiste e mucche. Questo esperimento è stato più fortuito, infatti, in sei giorni, ha ottenuto otto match e 50% di risposte al primo messaggio.

Ci sono dei fattori – oltre che parlare delle feci dei vombati come proposto da Rollini su suo profilo Tinder- che possono influenzare il grado di persone a cui posso interessare? Assolutamente sì. Ecco allora entrare in gioco Tinder Premium.

Prima che corriate ad abbonarvi è necessario essere a conoscenza di due fatti: il costo è di circa 15 euro al mese e, detto in parole povere, serve solo ai ragazzi.

Premium offre di vedere chi ti ha messo like e di mostrare il tuo profilo grazie ad un bust, che consiste nella possibilità di sponsorizzare il proprio profilo per 30 minuti. Premium offre un bust gratuito al mese, ma è chiaro che un bust al mese non basta e quindi l’app ti spinge a comprare bust e pacchetti di likes. Attenzione! Comprare un bust, likes e tutto ciò che il pacchetto Premium offre non significa che i desideri di tutti saranno esauditi. Questo perché? Se tutti ottenessero una visibilità immediata l’app avrebbe vita breve: se la maggior parte degli utenti fosse soddisfatta, nessuno utilizzerebbe l’app in quanto, raggiunto l’obiettivo prefissato, si potrebbe tranquillamente cancellare il proprio profilo.

Infatti su Tinder ci sono dal doppio al quintuplo di ragazzi per ogni ragazza e quindi i ragazzi sono obbligati a spiccare dalla massa per farsi notare dall’altro sesso. Come una ragazza fa notare nei commenti della diretta, è lo stesso meccanismo messo in atto da alcune discoteche in cui le ragazze non pagano l’entrata ma i ragazzi sì. Come evidenziano però i due divulgatori, se non paghi un servizio è perché tu sei la merce. La merce qui sono le ragazze perché il pubblico maschile è più del doppio di quello femminile. Ed è proprio questo il meccanismo che spinge i ragazzi a scaricare Premium con lo scopo di fare colpo sulle poche ragazze presenti.

Un altro tema importante è quello della moralità. Come dicevamo prima, Tinder è un sito nato per le avventure di una notte e quindi si punta molto sulle fotografie; una persona che sembra dotata di una grande moralità, con un viso rassicurante e affidabile, ha più probabilità di essere “swippata”e quindi di piacere.

Insomma nessuno sceglierebbe una persona che sembra un poco affidabile o pericolosa.

Perri e Rollini ammettono che non ci sono dati concreti su Tinder in particolare, ma ci tengono a sottolineare che tutti i grandi social e siti web pagano esperti per realizzare piattaforme che riescano a scaturiscano meccanismi dopaminergici per tenere l’utente legato al social e che, quindi, probabilmente lo fanno anche Tinder e tutti gli altri siti di incontri.

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