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L'iniziativa

Volley Bergamo solidale: 6.765 euro per la ricerca “Gravidanza e cancro”

La tradizionale campagna della Zanetti quest'anno a favore del progetto dell'associazione Salute Donna Onlus.

L’inaspettata e anticipata chiusura del Campionato 2019-2020 aveva lasciato in sospeso la tradizionale Campagna Solidale organizzata dalla Zanetti Bergamo, che ha consegnato, nei giorni scorsi, 6.765 euro all’Associazione Salute Donna onlus, quale risultato della raccolta fondi che ha visto protagonista il Calendario 2020 “Il Bello delle Donne”.

La distribuzione del Calendario e l’Asta natalizia dei quadri tratti dall’opera del fotografo Antonio Finazzi sono stati al centro dell’attività di sostegno a “Salute Donna” e il risultato raggiunto è ancora una volta la risposta del grande cuore dei tifosi e degli appassionati della Zanetti.

Dal 2004 a oggi, Volley Bergamo accompagna i progetti delle associazioni di volontariato del territorio orobico e ne sposa le iniziative: ciascuna stagione sportiva viene dedicata tradizionalmente all’attività di una delle onlus bergamasche per sostenerne l’attività e i fondi raccolti nel corso del Campionato scorso andranno ad aiutare la ricerca “Gravidanza e cancro” che ha sede nell’ASST Bergamo Est.

CHI È SALUTE DONNA ONLUS

L’Associazione Salute Donna Onlus nasce nel 19 Gennaio del 1995 presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, per volontà della fondatrice Annamaria Mancuso, dopo una toccante esperienza di malattia: tumore al seno.

Grazie alla dedizione dei nostri volontari e al continuo sostegno dell’Istituto dei Tumori di Milano, è cresciuta rapidamente. È impegnata a diffondere una diversa cultura della malattia oncologica, che va dalla promozione del Codice Europeo contro il Cancro alla diffusione ed insegnamento di tecniche che portino verso una diagnosi il più precoce possibile della malattia. Il principale obiettivo è riuscire a fare sempre di più affiancando gli operatori dell’Istituto Tumori e di altre aziende ospedaliere.

IL PROGETTO

L’incremento del numero di nuove diagnosi oncologiche in età fertile (16%) unitamente allo spostamento in avanti dell’età materna alla prima gravidanza, hanno portato all’emergere di nuove e complesse tematiche in cui al desiderio di maternità, si contrappone la difficile e dolorosa esperienza di una malattia che segna profondamente la donna minando soprattutto la sua progettualità alla genitorialità. La ricerca con sede in Bergamo Est “Gravidanza e cancro. Diventare genitori dopo una diagnosi oncologica: rilevazione di un campione di pazienti oncologiche italiane” nasce dalla collaborazione di diversi professionisti e diverse realtà, quali l’Istituto Europeo di Oncologia, nella figura della Professoressa Gabriella Pravettoni, l’Università di Bergamo nella figura del Prof. Andrea Greco e l’IRCCS San Matteo di Pavia, nella figura del Professore Arsenio Spinillo, proprio per meglio comprendere le peculiarità e le sfide che possono incontrare le donne che hanno sperimentato in passato un tumore o che si trovano a dover affrontare gravidanza e cancro nello stesso momento.

Per poter rispondere a tale obiettivo, lo staff della dottoressa Lucia Bonassi, psicologa e psicoterapeuta responsabile del Servizio di Psiconcologia dell’ASST Bergamo Est, ha costruito un disegno di ricerca longitudinale breve, strutturato in due fasi, l’ultimo trimestre di gravidanza e tre mesi dopo la nascita del bambino, che prevede il confronto dell’esperienza delle future mamme con tumore pregresso o tumore in gravidanza con quelle future mamme esenti da patologia. I primi dati dello studio, inoltre, hanno evidenziato come il campione di donne gravide con patologia sembrerebbe avere maggiori difese psicologiche e maggior resilienza rispetto alle donne senza storia oncologica. Per verificare tale ipotesi, è stato aggiunto alla ricerca la misurazione del cortisolo durante la gravidanza, poiché l’esposizione prenatale ad alti livelli di cortisolo materno sembra essere associata a maggiori difficoltà comportamentali e maggior reattività allo stress del bambino durante l’infanzia.

Un dato da tenere in considerazione rispetto alla fase del puerperio riguarda l’allattamento, tematica attenzionata presso l’ASST Bergamo Est grazie al progetto Unicef.

I dati preliminari sono stati presentati lo scorso febbraio 2019 in audizione in Senato su iniziativa della Senatrice Alessandra Gallone. Il confronto in Senato ha evidenziato la necessità di non limitare la ricerca alla regione Lombardia ma di aprire un osservatorio nazionale. La Senatrice Alessandra Gallone ha ritenuto opportuno coinvolgere la Senatrice Anna Mancuso, in qualità di esperta e presidente dell’associazione Salute Donna. La collaborazione ha comportato l’estensione del progetto a livello nazionale, con l’obiettivo ambizioso di definire linee guide atte all’apertura di servizi a sostegno dell’oncofertilità.

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