Durissima la presa di posizione del comitato delle vittime di coronavirus Noi Denunceremo dopo la conferenza indetta lunedì al Senato che ha visto la presenza dei parlamentari Vittorio Sgarbi e Matteo Salvini.
“Propaganda a parte, quello che fa più male è che certe tesi vengano proposte in una sede istituzionale – sostiene il presidente del comitato Luca Fusco -. Non è che mi indigni, cioè la politica italiana ci sta abituando a tutto e di più. Che si faccia un convegno di questo tipo in un luogo istituzionale è un ulteriore sfregio a tutti i morti che ci sono stati e un ulteriore schiaffo a tutti i parenti delle vittime che stanno chiedendo verità”.
A lui si aggiunge la rappresentante legale del comitato Consuelo Locati: “Mi limito a dire questo: credo che i dati della regione Lombardia siano sufficienti come risposta a questo convegno. Basta solo questo. Potrei definirla sceneggiata, ma non lo farò. La risposta è data dai numeri dei decessi, dei ricoveri, è data dal fatto che le terapie intensive come hanno detto i medici erano al collasso in quel periodo e se qualcuno poi ha avuto la fortuna di non avere nessun in terapia intensiva buon per lui, io ho perso un padre in un ospedale so come erano gli ospedali durante l’emergenza Covid.”
Le fa coda il vice-presidente di Noi Denunceremo, Stefano Fusco: “Non sorprende che nessuno dei presenti al convegno venga da Bergamo o Brescia. Sono molto amareggiato perché neanche 35.000 morti in 5 mesi, di cui 16.000 in Lombardia, e 11.500 nelle sole Bergamo e Brescia, sono bastati per far sì che alcune autorità politiche prendessero atto del problema e degli errori commessi. Vorrei invitare Andrea Bocelli, che ho sempre apprezzato come artista, a venire a Bergamo e Brescia quando lo vorrà. Sono certo che cambierà idea su molte cose.”
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