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La ricorrenza

San Giacomo: le reliquie e la nascita del Cammino di Santiago di Compostela

La storia di questo santo che si celebra ogni anno il 25 luglio ci permette di scoprire o riscoprire la nascita e i significati di questo itinerario di spiritualità

Sapevate che il nome “Santiago” letteralmente significa “San Giacomo“? Non è solamente una curiosità linguistica ma un’informazione che offre l’opportunità di conoscere meglio la storia di questo santo che si celebra ogni anno il 25 luglio e di scoprire o riscoprire com’è nato il Cammino di Santiago di Compostela.

Giacomo di Zebedeo è stato uno degli apostoli di Gesù: viene chiamato anche Giacomo “Il Maggiore” per distinguerlo dall’apostolo Giacomo di Alfeo, detto “Minore”. Figlio di Salome e Zebedeo, pescatore di Betsaida, in Galilea, era fratello dell’apostolo Giovanni: secondo quanto riportato nel Vangelo, si trovavano insieme sulla riva del lago quando Gesù li chiamò chiedendo loro di seguirlo. Fu un riferimento importante fra i Dodici: è stato uno dei tre apostoli che ha assistito alla Trasfigurazione, alla resurrezione della figlia di Giairo e alla notte del Getsemani.

Dopo la morte e l’ascensione di Gesù, iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, regione di cultura celtica all’estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera, tornò in Palestina dove venne torturato e decapitato nella primavera del 42 per ordine di Erode Agrippa, re della Giudea, che aveva cominciato a perseguitare alcuni membri della chiesa.

I suoi discepoli trafugarono il corpo e riuscirono a portarlo in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Il sepolcro contenente le spoglie sarebbe stato scoperto nell’830 dall’eremita Pelagio che, preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta: “Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé”. Dopo questo evento miracoloso il luogo venne denominato campus stellae (“campo della stella”) dal quale deriva il nome di Santiago de Compostela, il capoluogo della Galizia. Sulla scelta di questo termine ci sono due ipotesi: la prima fa riferimento alle stelle viste dall’eremita, come vuole la tradizione, e suggerirebbe l’unione dei termini Campus e Stellae, ovvero campo della stella; mentre la seconda farebbe riferimento alle parole Campus e Tellum, cioè “terreno di sepoltura”.

La tomba divenne meta di numerosi pellegrinaggi, tanto che il luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago) e nel 1075 iniziò la costruzione della basilica a lui dedicata, meta ogni anno di milioni di pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa e del mondo percorrendo quello che oggi noi tutti conosciamo come “Cammino di Santiago de Compostela. E per questo, San Giacomo è protettore di pellegrini, viandanti, cavalieri e soldati.

All’interno del santuario e cattedrale dell’arcidiocesi di Santiago de Compostela, sono custodite le reliquie di San Giacomo il Maggiore, patrono della Spagna.

Il “Cammino” consiste in una rete di itinerari che, a partire dal Medioevo, i pellegrini hanno percorso attraverso l’Europa per giungere alla cattedrale. Attualmente il percorso più utilizzato è il cosiddetto camino Francés, lungo circa 800 km, che normalmente vengono compiuti in circa un mese.

Nel 1993 le strade francesi e spagnole che compongono l’itinerario sono state dichiarate Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

I tracciati che conducono a Santiago sono diversi e sono segnalati da frecce gialle che cominciano ad essere presenti dalla Spagna e dal Portogallo, ma negli ultimi anni si sono sviluppate segnaletiche anche in Francia e in Germania. Ed è possibile orientarsi e raggiungere Santiago anche partendo dall’Italia attraverso una rete di sentieri europei.

Qualunque sia la strada scelta, si tratta di una vera e propria esperienza di vita che permette di staccare dalla quotidianità e immergersi nella parte più profonda di se stessi condividendo con altre persone tanti momenti intensi.

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