Con una decisione presa all’unanimità, era assente solamente il consigliere Gussalli Beretta, il consiglio di amministrazione di Ubi Banca che si è riunito nel pomeriggio di giovedì 23 luglio ritiene che: “Nonostante il riconoscimento della componente in denaro, l’offerta di Intesa Sanpaolo non riconosca appieno il valore complessivo di Ubi Banca”.
“Gli elementi di novità emersi dall’analisi del Comunicato di Aumento del Corrispettivo e del Supplemento al Prospetto e rappresentati esclusivamente dal rilascio dell’Autorizzazione Antitrust e dalla previsione della Componente in Denaro, non sono tali da far superare tutte le considerazioni conclusive espresse dal Consiglio di Amministrazione di UBI Banca nel Comunicato dell’Emittente” riporta una nota diffusa in serata.
In particolare, si osserva quanto segue.
“1. Il Corrispettivo Incrementato esprime una valorizzazione di UBI Banca che ancora non riflette il suo reale valore e non riconosce agli Azionisti di UBI Banca: il contributo apportato al valore complessivo della combined entity; e un adeguato valore delle sinergie prospettate da ISP.
2. L’Offerta continua a porre a carico degli Azionisti di UBI Banca gran parte dei rischi connessi al raggiungimento degli Obiettivi Strategici dell’Operazione definiti da ISP. Il Corrispettivo Incrementato, seppur aumentato attraverso la Componente in Denaro, non remunera adeguatamente tali rischi, persistendo, inoltre, una allocazione del valore e delle sinergie sfavorevole agli Azionisti di UBI Banca attesa l’invarianza della Componente in Azioni ISP.
3. Inoltre, le valutazioni condotte con il supporto degli Advisor Finanziari evidenziano che il Corrispettivo Incrementato esprime, al 21 luglio 2020, un concambio implicito pari a 2,00x, ancora inferiore sia alla media e sia alla mediana dei concambi risultanti dall’applicazione delle metodologie utilizzate dal Consiglio di Amministrazione pari, rispettivamente, a 2,40x e 2,27x.
D’altra parte, la valorizzazione implicita nella mediana dei concambi indicata nel Comunicato dell’Emittente faceva emergere una differenza pari a Euro 1,1 miliardi (senza considerare il limitato riconoscimento agli Azionisti di UBI Banca delle sinergie prospettate da ISP
nell’ambito dell’Operazione). Tale differenza risulta solo parzialmente colmata dalla Componente in Denaro, pari a massimi Euro 652 milioni circa.
4. L’Autorizzazione Antitrust dispone che, nel caso in cui ISP non riesca a dismettere sportelli di proprietà di UBI Banca, ISP sarà obbligata a cedere sportelli di sua proprietà idonei a produrre nei mercati interessati effetti almeno equivalenti a quelli derivanti dalla cessione di sportelli UBI Banca, con potenziali effetti negativi sul perseguimento delle prospettive di sviluppo reddituale sottese agli Obiettivi Strategici dell’Operazione”.
Tutta la documentazione è disponibile sul sito internet di UBI Banca (www.ubibanca.it).