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In lombardia

Bergamo è ancora prima nel censimento de “I luoghi del cuore” del Fai

Bergamo è invece terza a livello nazionale con 7.778 voti dopo Reggello (Firenze) con 9.858 voti e Gravina di Puglia con 13.272 voti.

Risultati ancora straordinari per la decima edizione de “I Luoghi del Cuore” (clicca e vota qui), una delle grandi campagne del Fai (Fondo Ambiente Italiano).

In Lombardia a oggi i luoghi che hanno raggiunto almeno 1.000 voti sono:

* Città di Bergamo
* Castello di Brescia
* Cripta di Sant’Eusebio a Pavia
* Stazione di Monte della Funicolare del Campo dei Fiori a Varese
* Palazzo Saporiti a Vigevano (PV)
* Borgo di Monteviasco (VA)
* Villaggio sanatoriale Eugenio Morelli a Sondalo (SO)
* Rocca Brivio a San Giuliano Milanese (MI)
* Borgo di Sparavera (BG)
* Diga del Gleno a Vilminore di Scalve (BG)
* Abbazia di Chiaravalle a Milano
* Chiesa del Sanatorio di Groppino a Piario (BG)
* Cammino di Santa Giulia che collega Livorno con Brescia
* Borgo di Corenno Plinio, frazione di Dervio (LC)
* Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano (BG)
* Santuario della Madonna di Prada a Mapello (BG)

Bergamo è invece terza a livello nazionale con 7.778 voti dopo Reggello (Firenze) con 9.858 voti e Gravina di Puglia con 13.272 voti.

A oggi il luogo in Lombardia al primo posto della classifica provvisoria (classifica provvisoria completa QUI) è la città di Bergamo, situata ai piedi delle Prealpi bergamasche all’imbocco delle valli del Serio e del Brembo, è nettamente distinta in due centri. La città vecchia o Bergamo Alta, arroccata sul colle di San Virgilio, dall’aspetto tipicamente medievale con vie strette e tortuose, palazzi antichi e le mura venete, nominate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, trasformate oggi in camminamenti; e la città nuova o Bergamo Bassa, ai piedi della prima con vie larghe, giardini, edifici pubblici, progettata dall’urbanista Piacentini. La città alta è la parte artisticamente più ricca: nella piazza Vecchia e nella piazza del Duomo sono raccolti i monumenti più insigni, quali la Chiesa di Santa Maria Maggiore, una delle testimonianze del romanico lombardo, il Duomo e la Cappella Colleoni, con la stupenda facciata policroma, di epoca rinascimentale. La raccolta voti per questa città che ha pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane a causa del Covid-19 è sostenuta dall’attore Alessio Boni.

Segue il Castello di Brescia, “Falcone d’Italia”, che ne domina dall’alto il centro storico.

Ampiamente segnalata la Cripta di Sant’Eusebio a Pavia, ciò che rimane di una chiesa di probabile fondazione longobarda, riconosciuta come la cattedrale ariana della città e ricordata da Paolo Diacono negli anni del re Rotari (636-652), che venne ridedicata a Sant’Eusebio, nemico dell’eresia ariana, dopo la conversione della popolazione longobarda all’ortodossia cattolica, nella seconda metà del VII secolo.

Tanti voti sono giunti al FAI per la Stazione di Monte della Funicolare del Campo dei Fiori a Varese, costruita nel 1911 su iniziativa della Società Grandi Alberghi Varesini su progetto dell’architetto Giuseppe Sommaruga, protagonista italiano del liberty.

Tra i beni più segnalati Palazzo Saporiti a Vigevano (PV), sontuoso edificio acquistato nel 1828 dal marchese Marcello Saporiti e donato alla città affinché divenisse sede di scuole pubbliche. Il progetto fu commissionato all’ingegner Rouger che realizzò un collegio-convitto dove si doveva insegnare “virtù e sapere”, inaugurato nel 1839.

Particolarmente votato anche il borgo di Monteviasco (VA), raggiungibile dal paese di Curiglia. Antico nucleo rurale a quasi 1.000 metri di altezza sulle Prealpi Varesine, si trova nell’immediato entroterra del Lago Maggiore ed era abitato fino a inizio Novecento da carbonai, muratori, coltivatori di canapa e tessitori, ma si è poi progressivamente spopolato.

Tanti sono i sostenitori del Villaggio sanatoriale Eugenio Morelli a Sondalo (SO), straordinaria e imponente realizzazione urbanistica, architettonica e paesaggistica del Novecento.

Altro luogo ben posizionato nella classifica provvisoria Rocca Brivio a San Giuliano Milanese (MI), nata come baluardo difensivo altomedievale e poi trasformata in casa padronale, all’interno dei terreni acquistati dai Brivio, nobili di origine germanica.

Molti i voti arrivati per il piccolo borgo di Sparavera (BG), abitato stabilmente da quattro persone, che sorge a 960 metri sul livello del mare in Alta Val Brembana, nel Comune di Mezzoldo. Raccolto attorno al suo solido e omogeneo nucleo medioevale attraversato da un percorso pedonale, è un esempio di armoniosa architettura rurale, nel mezzo di verdi prati. A Sparavera generazioni di famiglie mezzoldesi hanno vissuto tramandandosi ritmi e pratiche della vita rurale, della coltivazione, dell’allevamento. Il comitato “Sparavera 960, il passato nel futuro” nasce affinché queste memorie così radicate nel territorio montano non vadano perdute e perché la riqualificazione delle parti comunali (viottoli, fontane, etc.) sia il punto di partenza per la promozione e per una più approfondita conoscenza del luogo. Il borgo è inserito nella classifica speciale “Italia sopra i 600 metri”.

Numerose le segnalazione per la Diga del Gleno a Vilminore di Scalve (BG), sbarramento realizzato a partire dal 1916 sul torrente Gleno e purtroppo al centro qualche anno più tardi di una delle più grandi tragedie industriali italiane. Nel 1923, in seguito a forti piogge, la diga cedette riversando a valle milioni di metri cubi d’acqua, che travolsero e cancellarono interi paesi delle province di Bergamo e di Brescia, causando centinaia di vittime. Di quella che doveva essere la prima diga al mondo realizzata mescolando due tipologie costruttive, a gravità e ad archi multipli, rimangono oggi solo due tronconi, monumento di una dei più grandi disastri della bergamasca. Oltre che per la sua storia, la diga è importante per l’area di pregio naturalistico in cui si trovano i ruderi. L’obiettivo del comitato “Pro Loco Vilminore” è quello di valorizzare il luogo, promuovendo la conoscenza della sua storia. La Diga del Gleno rientra nella classifica “Luoghi sopra i 600 metri”.

In tanti stanno votando per l’Abbazia di Chiaravalle, una delle grandi abbazie a sud di Milano, un complesso monastico cistercense di grande importanza spirituale, storica e artistica, nonché caposaldo dello sviluppo agricolo della Bassa Milanese, con il sistema delle marcite.

E ancora, la Chiesa del Sanatorio di Groppino: inserita nel parco dell’Ospedale di Piario (BG), fu luogo di conforto per i pazienti affetti da tubercolosi ricoverati nel vicino sanatorio. Consacrata nel 1921 e dedicata al Sacro Cuore di Gesù, fu poi ampliata per accogliere un numero sempre crescente di malati. Inutilizzata da trent’anni, all’interno conserva affreschi del pittore bergamasco Piccinini. È in corso un lento deterioramento che i votanti vorrebbero vedere arrestato con interventi di restauro, affinché il bene continui a essere segno tangibile della speranza che all’inizio del Novecento riponevano nella preghiera i malati di tubercolosi, la cui unica cura era una lunga permanenza in sanatorio.

Molti voti anche per il Cammino di Santa Giulia che collega Livorno con Brescia, un itinerario di 467 km in 25 tappe. Attraverso l’evocazione di un fatto storico – la traslazione del corpo della Santa dall’isola di Gorgona, dove fu martirizzata, a Brescia, avvenuta nel 763 d.C. per volere dagli ultimi regnanti longobardi, Desiderio e Ansa – il cammino permette di compiere un percorso spirituale e naturalistico. Attraversando Toscana, Emilia Romagna e Lombardia, collega chiese e pievi legate alla devozione per la Santa, nel segno di un itinerario che esalta la meditazione attraverso la lentezza e la contemplazione del paesaggio e che tocca il Monte Pisano – vincitore del censimento FAI 2018 – Lucca, Sassuolo, Guastalla, Sabbioneta, snodandosi in gran parte tra l’Appennino Tosco-Emiliano e aree di campagna.

È stato particolarmente segnalato il piccolo e suggestivo borgo di Corenno Plinio, frazione di Dervio (LC).

Ha raccolto più di 1.000 voti l’Oratorio della Beata Vergine Assunta di Calvenzano (BG), piccola costruzione in cotto preceduta da un portico, la cui facciata risale al XVI secolo mentre il campanile a un’epoca precedente. L’interno è caratterizzato da una sola navata con due campate e presbiterio coperti da volte a crociera, affrescate nel 1623 dall’artista cremasco Tommaso Pombioli. Da oltre trent’anni il “Gruppo Alpini di Calvenzano” si è preso in carico la manutenzione dell’edificio e dell’area circostante, riuscendo nel gravoso impegno di sostenere tutte le spese relative al restauro degli affreschi. L’obiettivo del gruppo è ora quello di favorirne la conoscenza e di inserire il bene in un più ampio itinerario di visita.

Tra i più votati della classifica provvisoria lombarda anche il Santuario della Madonna di Prada – dal dialetto “dei prati” – a Mapello (BG), che sorge all’esterno dell’abitato in un contesto di campagna di notevole bellezza. La chiesa, citata per la prima volta nel 1431, ma di fondazione più antica, conserva un affresco della fine del XV secolo raffigurante la Madonna con Bambino, San Pietro da Verona e un offerente, oggetto di secolare devozione. Non è solo il santuario a meritare attenzione: per raggiungerlo si percorre un maestoso viale alberato di 500 metri, voluto dal Barone Gian Maria Scotti e dedicato alla pace, ai reduci e ai caduti della Prima Guerra Mondiale. Il comitato “Insieme per Prada” si sta impegnando affinché vengano effettuati lavori di recupero.

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