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La situazione

Poste d’estate, denuncia Cisl: “A Bergamo aperture solo al mattino per 80 uffici”

Solo Bergamo Centro, Treviglio e Alzano Lombardo, tra tutti gli uffici della provincia, attueranno il doppio turno dal 3 al 29 agosto.

“Anche dopo l’emergenza Covid, l’estate di Poste Italiane si prospetta per niente tranquilla: finiti i turni tra gli uffici i e le code per mantenere il distanziamento sociale, ora si annunciano le ‘razionalizzazioni estive’ che ridurranno sensibilmente orari e sportelli disponibili per le operazioni postali di cittadini e imprese”: è la denuncia che arriva dalla Slp Cisl di Bergamo, che sottolinea come la scelta sia di fatto obbligata per un’ottantina di uffici.

“La carenza di personale a Bergamo è cronica, e noi la denunciamo in ogni occasione – spiega Rossana Pepe, segretaria generale CISL SLP di Bergamo -. In questo specifico momento storico, la situazione è anche aggravata dalle scadenze di ‘quota 100’, altri pensionamenti e dai congedi parentali straordinari che sono stati richiesti negli uffici della provincia. Quella della razionalizzazione degli sportelli è una scelta obbligata da parte della direzione provinciale. Non si può fare altrimenti, e è un problema che vive Bergamo come quasi tutti gli altri territori”.

Quest’anno, la razionalizzazione degli sportelli (aperti a giorni alterni o comunque per meno giorni alla settimana) coinvolge un’ottantina di sportelli: 48 sono quelli già razionalizzati in “filiale 2” (gli uffici della provincia) ai quali si aggiungono i 9 “freschi” di questa estate.

In “filiale 1” (la città capoluogo) saranno 22 gli sportelli razionalizzati, compresi i 4 già coinvolti in precedenza.

Solo Bergamo Centro, Treviglio e Alzano Lombardo, tra tutti gli uffici della provincia, attueranno il doppio turno dal 3 al 29 agosto. Per tutti gli altri, l’orario sarà limitato alla sola mattina.

“Ormai soffriamo di una carenza di dipendenti sempre più grave e che sta mettendo in ginocchio la tenuta del servizio postale – conclude Pepe -, con problemi non indifferenti sia verso i clienti, sia per gli impiegati postali, che diventano spesso bersagli delle arrabbiature degli utenti, mentre sono essi stessi vittime dei tagli”.

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