Federconsumatori segnala che “dopo l’enfasi data all’iniziativa del Comune di Bergamo che ha messo a disposizione dei cittadini 50.000 test sierologici gratuiti, le informazioni sull’andamento delle adesioni, dei risultati e dei chiarimenti sollecitati sui metodi adottati dai diversi Laboratori di analisi continuano a mancare”.
Secondo l’associazione, “passate le cinque settimane previste dalla campagna di verifiche, sarebbe interessante sapere quanti cittadini sono risultati negativi, dubbi o positivi al test; quale percorso hanno seguito i ‘dubbi’ e i ‘positivi’ e le persona state con loro in contatto; il numero dei ‘testati’ di età compresa tra i 18 e i 65 anni e quanti i cosiddetti ‘fragili’; quante femmine e quanti maschi; quanti gli esami fatti da Abilita e quanti da Humanitas” e “se ha ragione Abilita quando dichiara che il suo metodo (qualitativo) è maggiormente mirato alla specifica indagine sulla presenza di Covid nel sangue di quello Humanitas (quantitativo)”.
“Nell’interesse comune – conclude Federconsumatori – vorremmo si informassero i cittadini se l’avere fatto prelievi e indagini gratuitamente esime i Promotori e gli Attuatori dal fornire informazioni trasparenti e chiare ai cittadini. Informazioni dovute in particolare a coloro che per senso civico hanno aderito all’invito fatto in nome della scienza e della salute”.
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