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Credito

Intesa-Ubi, Patto dei Mille: “Valorizzazione del patrimonio insufficiente”

Secondo il Patto dei Mille: se l'Ops di Intesa andasse in porto, Ubi banca scompare e significherebbe che "Bergamo, non ha più una sua presenza finanziaria. Prima poteva contare su tre istituti di credito. Si può dire che assistiamo a un depauperamento delle potenzialità economiche della città".

Si riunirà martedì 21 luglio il cosiddetto Patto dei Mille, l’intesa tra le grandi famiglie storiche di Bergamo chiamate a pronunciarsi sul rilancio di Ca’ de Sass che nell’ops per Ubi ha aggiunto per ciascuna azione di Ubi Banca oltre a 1,7 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo un premio in denaro pari a 0,57 euro.

Alberto Barcella vicepresidente del Patto ritiene che quanto messo sul piatto dall’istituto guidato da Messina “è un passo avanti – afferma all’agenzia e del patrimonio di Ubi non è ancora soddisfacente; se si fanno proiezioni sulla redditività futura il discorso cambia, ma qui si aprono visioni diverse”. Secondo Barcella vi sono però altre difficoltà sul percorso di questa operazione: “c’é è il rischio -sottolinea- che si rimanga a metà del guado, cioè che non si arrivi al 66,7% ma si resti nella forbice poco sotto questa soglia e poco sopra il 50, ecco in questo caso si andrebbe incontro a situazioni di governance molto difficili”.

Ma non solo. L’Ops in porto con Ubi banca che scompare significherebbe che “Bergamo, non ha più una sua presenza finanziaria. Prima poteva contare su tre istituti di credito. Si può dire che assistiamo a un depauperamento delle potenzialità economiche della città”. Perché il processo di concentrazione tra istituti ”è in atto da anni, ma con la crescita dimensionale c’è una spersonalizzazione del rapporto, un
allontanamento dal territorio che, come in tutte le scelte economiche, può portare a dei vantaggi come una maggiore efficienza, ma sconta
anche una minor conoscenza specifica del territorio e delle esigenze della clientela. E sulla bilancia quando si fanno operazioni di questo tipo si devono sempre mettere i pro e i contro”.

In questo caso l’ops “non è un bene per la città”. E da affrontare ci sarà anche la questione del personale “che diventerà un problema
perché si può dire con quasi certezza che subirà un ridimensionamento”.

Adesso il Patto dei Mille “si riunirà martedì prossimo e prenderà una decisione che comunque non è vincolante in quanto i pattisti non sono vincolati al rispetto di una scelta fatta dal patto, c’e la massima libertà”.

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