È un pareggio che in fin dei conti accontenta un po’ tutti il risultato di Hellas Verona-Atalanta. I gialloblù innanzitutto, che dopo aver fermato al Bentegodi Juve e Inter si tolgono il lusso di arginare lo strapotere dei bergamaschi; ma anche gli uomini di Gasperini escono più o meno soddisfatti, con un punto che avvicina ancora di più Gomez e compagni al grande obiettivo del ritorno in Champions per il secondo anno consecutivo.
Certo, il pari conquistato mette praticamente in modo definitivo la parola fine al sogno scudetto (che sarebbe comunque stato difficilissimo), ma l’Atalanta merita comunque di essere celebrata anche dopo una partita che potremmo definire “normale”.
Il Verona si è confermato quell’osso duro che tutti si aspettavano, ben messo in difesa e spesso pericoloso con le ripartenza. Ma il pallino del gioco è sempre stato in mano ai nerazzurri, che nell’arco del match hanno avuto le occasioni migliori.
Di Zapata il gol che ha sbloccato il match a inizio ripresa, al 50′, col colombiano che ha sfruttato al meglio uno dei pochi errori di Gunter per presentarsi davanti a Silvestri e batterlo con un sinistro potente e preciso.
Ma meno di 10′ dopo è arrivato il pari di Pessina, di proprietà dell’Atalanta e tra le più belle sorprese di questa stagione: sinistro dal limite di Rrhamani, respinta corta di Gollini e tap-in del numero 32.
Poi altre due occasioni importanti per i bergamaschi: un colpo di testa di Caldara terminato largo e una conclusione di Pasalic che ha fatto la barba al palo al 91′ lasciano un pizzico d’amaro in bocca a un’Atalanta che comunque, anche in una partita meno entusiasmante del solito, poteva portare a casa il bottino pieno.
Lo spumante resta comunque in fresco: alla conferma in Champions manca un solo punto.
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