Gli amici di Giovanni Bazoli, presidente onorario di Intesa Sanpaolo, i grandi azionisti bresciani aderiscono all’offerta di pubblico scambio di Intesa Sanpaolo. Si tratta di circa l’8% delle azioni di Ubi Banca.
“Siamo per l’adesione alla proposta di Intesa. Ma non vorrei che il nostro percorso venisse banalizzato con un semplice titolo giornalistico perché sarebbe irrispettoso della complessità di una decisione che ha tenuto conto di molti fattori tra cui spiccano il coniugare la creazione di valore con il mantenimento dei valori”, ha spiegato Franco Polotti, ex presidente del consiglio di gestione di Ubi e ora a capo dei soci bresciani in una intervista al Giornale di Brescia, in merito all’Ops lanciata da Ca’ de Sass.
“Il nostro valore si è dettato dalla storia più che centenaria della banca o meglio ancora delle banche di origine – Credito Agrario Bresciano e Banca San Paolo di Brescia – e dalla loro vicinanza al territorio di riferimento. Abbiamo guardato alla tutela degli interessi degli azionisti ma anche agli interessi delle comunità alle quai ci rivolgiamo, trovando nella proposta di Intesa le garanzie per maggiormente tutelare entrambi alla luce anche delle nuove e più complesse prospettive economiche” ha aggiunto Polotti.
A rimandare al mittente l’offerta per ora resta il Car, patto di consultazione che raccoglie circa il 19% del capitale di Ubi Banca ed è composto dai grandi azionisti bergamaschi, che ha, al suo interno, anche l’appoggio della Fondazione CariCuneo (che pesa per il 5,91%).
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