“Bergame la ville martyre revit”. È dedicato a Bergamo – “città martire che rivive” – il titolo che oggi, venerdì 17 luglio, campeggia sulla prima pagina del quotidiano francese “Libèration”.
Lo storico giornale d’Oltralpe racconta come il capoluogo orobico stia cercando di ripartire dopo aver vissuto la fase acuta dell’emergenza Covid: la ripartenza di un territorio così duramente colpito dalla pandemia ha un valore simbolico molto importante. Nelle 5 pagine dedicate a Bergamo dalla prestigiosa testata si legge: “Se la vita ha ripreso il suo corso nella città lombarda, molto colpita dall’epidemia, ‘Liberazione’ ha incontrato residenti e funzionari locali che sono rimasti sbalorditi da ciò che hanno sofferto e riconoscono errori nella gestione della crisi”.
Ripercorrendo la drammaticità dei mesi scorsi, nel servizio si ricorda che “per settimane gli operatori delle onoranze funebri si mettevano in fila ogni mattina di fronte all’ingresso del palazzo neoclassico del municipio di Bergamo”. Al cronista francese Eric Jozsef l’assessore all’innovazione, semplificazione, servizi demografici e servizi cimiteriali, Giacomo Angeloni ha commentato che “a seconda della lunghezza della fila dei direttori di funerali che sono venuti per presentare le dichiarazioni di morte” riusciva a intuire “quante decine di morti avevamo registrato il giorno prima”.
Dopo il periodo più complicato, lentamente la città sta cercando di ripartire. Nell’articolo viene specificato che “Come una famiglia, ma quasi tutti mascherati, i bergamaschi assaggiano la fine di un incubo che ha reso la loro città ‘Wuhan italiana’, l’epicentro dell’epidemia di coronavirus sulla penisola”. E le persone che tornano a frequentare i locali della città sono “un segno che la popolazione vuole riguadagnare la propria libertà nonostante il timore che la pandemia possa ricominciare”.
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