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Ansia e paura di esporsi in pubblico: 3 soluzioni pratiche per superare queste difficoltà

La paura stessa può essere nostra alleata

Vi è mai capitato di provare ansia o non riuscire a gestire le emozioni in pubblico?

Soprattutto i giovani credo vivano in situazioni in cui ciò viene amplificato, contesti come la scuola, le amicizie, la famiglia e molti altri ambiti della nostra vita.

Per questo motivo ho pensato a tre aspetti su cui poter riflettere per provare a cambiare la propria percezione.

Avendo vissuto questi problemi sulla mia pelle, in particolare ai tempi della scuola, ho deciso di far chiarezza in merito a questa tipologia di timori e trasmettervi alcune semplici strategie che mi hanno consentito di superare tali difficoltà.

Innanzitutto tutti abbiamo dentro di noi l’emozione della paura: essa non è altro che un’emozione che, al contrario di quello che possiamo pensare, sa esser nostra alleata. Essendo un istinto innato, quest’ultima, infatti, ci protegge dai pericoli provenienti dal mondo esterno.

Le ricerche scientifiche hanno stabilito che tutti noi nasciamo con due grandi paure: quella del vuoto e quella dei rumori forti

In aggiunta, la psicologia conferma che dagli 0 ai 7 anni succede qualcosa che ha un forte impatto su di noi che, come un effetto domino, crea una forte inquietudine che protegge ma che, allo stesso tempo, limita.

Essa, in realtà, è diversa dalle cosiddette “paure contestuali”, ovvero quelle che possiamo provare in eventi specifici, bensì è così potente da fissarsi nella memoria episodica, ovvero quella a lungo termine. Per citare alcuni esempi, la paura dell’abbandono, di non essere all’altezza, del giudizio sono tutte emozioni che guidano le decisioni di ognuno che caratterizzano ogni singolo giorno della vita.

Il vocabolario Treccani riporta l’etimologia di paura come “stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso: più o meno intenso secondo le persone e le circostanze, assume il carattere di un turbamento forte e improvviso, che si manifesta anche con reazioni fisiche, quando il pericolo si presenti inaspettato, colga di sorpresa o comunque appaia imminente”.

Ciò che scatta nella mente di chi si è espone spesso è l’idea che gli altri lo vogliano giudicare oppure il pensiero secondo cui tutto ciò che si dirà è sbagliato, spingendo la persona stessa a porre attenzione su errori e imperfezioni. Questa “vocina” presente nella testa potrebbe causare ulteriori problemi in quanto il nostro intelletto non è in grado di distinguere il reale dall’immaginario.

Per questo motivo il cervello tende a ricreare quello che potrebbe dimostrarsi lo scenario peggiore e, in aggiunta costruire un particolare stato di ansia riguardante una situazione non ancora esistente.

La soluzione migliore per contrastare ciò è quindi rendersi conto dell’esistenza di tali meccanismi inconsci, ponendosi alcune domande come “Qual è l’intenzione della mia comunicazione? Quale è l’obiettivo? Lo sto facendo per il voto, per fare vedere a tutti quanto sono bella/bello o brava/bravo, oppure perché voglio apprendere queste conoscenze e trasmetterle agli altri e portare un valore aggiunto alla conversazione?”

È quindi necessario cercare un’intenzione utile per sé stessi e che al tempo stesso sia in grado di spronare a farlo nel modo più leggero possibile.

In seconda battuta, è fondamentale ricordare che l’effetto di sentirsi giudicati proviene dal giudizio che la persona stessa sta ponendo su di sé. Spesso quest’ultimo crea pressione e lascia che battute o critiche di altri, permettano di aver un peso, un valore o di aver importanza sull’individuo.

Esistono numerose tecniche di comunicazione efficaci e piani di Programmazione Neuro Linguistica (PNL), come, per esempio, la “submodalità” e le “ancore”.

Sappiate però che la paura in sé non scomparirà mai, per cui è importante imparare a trasformare la propria percezione o la propria “vocina interiore” in modo tale da diventare un aiuto e non una nemica

Si può persino immaginare di darle il tono di voce di una persona cara oppure di un personaggio famoso o altro, cogliendo così la strategia vincente.

Da ultimo, vorrei sottolineare come tutto ciò sia soltanto una questione di pratica: nessun grande esperto di comunicazione è nato formato ed esperto. Esistono chiaramente persone più predisposte a fare ciò, ma la costanza, la competenza e l’eccellenza arriva sempre dalla pratica costante. Per questo motivo, per ottenere un risultato efficiente, è indispensabile scovare il metodo più adatto a se stessi e prendersi il tempo per affinarlo al meglio.

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