Per i 50 anni di sacbo

Il ministro De Micheli a Orio: “Il nostro piano non penalizzerà chi ha puntato sul low cost” fotogallery

In occasione dei 50 anni di Sacbo è stata inaugurata la nuova ala per i voli extra-Schengen, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli: "Raccontare storie di successo come questa, in questo periodo, è un segno di speranza".

Una nuova ala per il traffico aereo extra-Schengen, con arrivi posti al piano terra e partenze al piano superiore, due nuovi pontili e raddoppio da 5 a 10 gate di imbarco: un intervento da 14,4 milioni quello portato a termine da pochi giorni dall’Ati guidata dall’impresa Milesi geom. Sergio (con Isocell Precompressi Spa, Termotecnica Sebina Srl ed Effeci Tecnoimpianti), svelato e inaugurato giovedì 16 luglio in occasione dei 50 anni dalla fondazione di Sacbo, la società che gestisce l’aeroporto di Orio al Serio.

Un’occasione che sarebbe dovuta essere di grande festa e che, invece, la pandemia ha ridimensionato: un evento concentrato in una sola giornata, al quale comunque sono intervenuti il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, il presidente di Enac Nicola Zaccheo e l’amministratore delegato di Rfi Maurizio Gentile, oltre alle principali autorità politiche, militari, sociali ed economiche della città e della provincia.

A fare gli onori di casa Giovanni Sanga, presidente di Sacbo, che dopo aver riassunto brevemente la storia della società, ha sottolineato “il grande contributo delle risorse umane a ogni livello” e l’impatto dell’aeroporto sul territorio, con i suoi 10mila posti di lavoro diretti, 16mila indiretti e 32mila catalitici che operano nell’area di influenza dell’aerostazione al di fuori della provincia.

Una crescita netta e continua quella dell’aeroporto bergamasco, che ha trascinato verso l’alto in particolare il settore turistico, ma non solo: “L’ammodernamento delle strutture rimane un nostro obiettivo – ha evidenziato Sanga – Ma si deve accompagnare una visione che inquadri il servizio di trasporto aereo in tutte le sue fasi, da quando si lascia casa fino alla destinazione finale. Per essere realmente attrattivi la componente intermodale è destinata a fare marcatamente la differenza nella scelta del binomio vettore-aeroporto. Motivo per cui abbiamo spinto sulla soluzione ferroviaria che dovrebbe trasportare, una volta pronta, il 30% della nostra utenza”.

Gli investimenti sono ancora centrali: il piano di sviluppo aeroportuale ne prevede del valore di 500 milioni nei prossimi 5 anni.

“Il nostro contributo al recupero del Pil – ha commentato soddisfatto Sanga – Gli ultimi dati di attività ci confortano: abbiamo chiuso un cantiere, ne abbiamo un altro a Ovest, collegamenti e traffico merci sono in ripresa. Puntiamo di raggiungere ad agosto il 50% dei movimenti dello scorso anno. La pandemia non ha scalfito le nostre ambizioni”.

Poi un appunto su Emilio Bellingardi, direttore generale e motore di Sacbo: “Oggi (16 luglio ndr) è anche il suo compleanno: il legame con la società di gestione aeroportuale ce lo aveva già scritto nel destino”.

“Raccontare una storia di successo come questa, con un cantiere che è continuato anche nella fase più acuta della pandemia, è un segno di speranza ma anche una cesura nella storia di questo aeroporto – ha aggiunto il ministro Paola De Micheli -: guardiamo al futuro con grande ottimismo, con noi che siamo chiamati a regolare il settore e voi che con visione, ambizione e operosità avete portato questo aeroporto a risultati importanti. Il piano aeroporti rafforzerà il ruolo di Orio a livello nazionale, anche dal lato cargo. Ci saranno regole che hanno preoccupato gli operatori nell’ottica del rilancio di Alitalia, ma non penalizzeranno le scelte fatte sul low cost nel 2002: ci sarà un sistema regolato, come è giusto che sia, per tutti coloro che vorranno operare in un mercato vivace come l’Italia. Da ministro dei Trasporti ho fatto qualcosa di doloroso in questo periodo, impedire alla gente di muoversi: nostro compito ora è far capire che si può tornare a viaggiare in piena sicurezza”.

All’augurio del ministro si aggiunge anche quello del presidente Enac Nicola Zaccheo: “Spero che Orio torni a crescere e superi i volumi del 2019. Per me questa è la prima visita aeroportuale dopo il lockdown, ci tenevo particolarmente a farla qui. Ricordo che l’obiettivo dei 14 milioni di passeggeri, sfiorato lo scorso anno, cinque anni fa era stato fissato al 2030: è stato raggiunto con 11 anni di anticipo, non posso che essere soddisfatto dal lavoro fatto da Sacbo e dalle grandi potenzialità espresse dall’aeroporto e dal territorio bergamasco”.

A Sacbo anche i complimenti del sindaco di Bergamo Giorgio Gori: “L’aeroporto rappresenta bene la storia della città degli ultimi 20 anni. Non basta però fare grandi scelte, i risultati dipendono dalla gestione di tutti i giorni. Il ruolo dello scalo va oltre la crescita economica e i posti di lavoro, racconta di un cambio di mentalità del bergamasco: ha spalancato le finestre al mondo, in entrata e in uscita, ci ha resi una città europea abilitando al successo tanti settori e attività. Una infrastruttura come questa ci rende speranzosi: siamo stati i più colpiti dalla pandemia, ma anche grazie ad asset come l’aeroporto saremo anche i più veloci a risalire la china”.

Un punto di riferimento per tutti, anche per il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, che ha ricordato come ben l’8% del Pil bergamasco dipenda dall’aeroporto, e per l’assessore regionale Claudia Terzi, assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti: “Orio è straordinario come i bergamaschi. Da dalminese lasciatemi citare un dalminese: Ilario Testa ha trasformato l’aeroporto come ha trasformato la sua carriera, portandolo da 250mila passeggeri l’anno a 6 milioni”.

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