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Altra bagarre

Dalmine, via Verdi è la strada della discordia: ora si litiga per gli alberi tagliati

Il suo senso unico ha spostato gli equilibri alle urne un anno fa, ora torna la polemica (social) su via Verdi per le piante abbattute all'Einaudi

Si chiama via Verdi, è una strada lunga poco meno di un chilometro e a Dalmine è considerata una vera e propria bomba a orologeria, pronta a far esplodere discussioni politiche da social network un mese sì e l’altro pure.

Un anno fa – per capire la rilevanza di quella via – è stata l’ago delle bilancia in sede di ballottaggio elettorale, con l’attuale sindaco Francesco Bramani che a un passo dal traguardo è riuscito a mettersi alle spalle l’uscente Lorella Alessio grazie ai conteggi arrivati dalle urne della frazione di Brembo.

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Il seggio Brembo 9, in particolare, ha rappresentato il cavallo di Troia con cui la Lega è riuscita a vincere una partita che si è giocata fino all’ultimissimo scrutinio: lì Bramani ha conquistato 386 dei 4.528 voti totali, esattamente l’8,52% di tutto il suo pacchetto vincente.

Calcolando che la Lega quel ballottaggio l’ha vinto con uno scarto di appena 169 preferenze (4.528 contro 4.359), si può capire quanto determinante sia stata la differenza di 177 voti tra Carroccio e Pd che si è registrata nel seggio di Brembo.

Alle votazioni del 2019 un peso non indifferente l’hanno avuto proprio via Verdi e il suo senso unico istituito dalla giunta Alessio nel 2014: allora serviva mettere in sicurezza l’uscita dei tantissimi alunni dei due istituti Einaudi e Marconi, così l’ingresso nella via è stato vietato a chi arrivava da via Segantini, usata per lo più dagli abitanti di Brembo per transitare verso il centro di Dalmine (e quindi verso la A4, o verso Bergamo).

Quella scelta, però, ha suscitato sin da subito enormi polemiche per via del traffico difficoltoso che si è venuto a formare nelle strade vicine, soprattutto di prima mattina e nel tardo pomeriggio. Tra i più arrabbiati per la novità gli abitanti – appunto – di Brembo: il senso unico da est a ovest a loro rendeva obbligatoria l’uscita dal quartiere passando dal già congestionato viale Marconi o da via Bastone.

Per questo il ripristino della vecchia viabilità in via Verdi – dopo cinque anni di contestazioni alla vecchia amministrazione – è stata una delle prime promesse di Bramani in fase di campagna elettorale.

Promessa che Lega ha mantenuto: via Verdi, infatti, sta per diventare nuovamente una strada a doppio senso di marcia (qui sotto il progetto).

Dalmine via Verdi

Ma la modifica di questa via poteva essere fatta nell’indifferenza dei cittadini? Certo che no, perché via Verdi è sempre via Verdi.

E allora ecco nuovo polemiche, nuovi scontri politici su Facebook.

Ora a finire al centro della discussione sono gli alberi dell’istituto Einaudi che in questi giorni sono stati abbattuti per far spazio alla nuova rotatoria che regolerà l’incrocio tra via Verdi, via Lotto e via Maestri del lavoro. Una bagarre vera e propria, tra cittadini rimasti indifferenti al taglio e altri imbufaliti per la riduzione del verde, che ha coinvolto anche alcuni professori della scuola.

Dalmine via Verdi
I lavori in corso all'istituto Einaudi
Dalmine via Verdi

Quelle per il taglio delle piante sono solo le ultime polemiche in ordine di tempo che hanno visto come protagonista la famigerata via Verdi, nel dicembre scorso finita al centro delle discussioni per la protesta delle minoranze che hanno alzato la voce una volta scoperti i costi dei lavori che permetteranno il ripristino del doppio senso di marcia: 450mila euro.

In pratica a Dalmine quando si parla di via Verdi si può stare certi che non ci s’annoia mai, anche quando le elezioni sono parecchio distanti.

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