Sette anni, positivo al Covid-19. Si tratta di un bimbo iscritto al Centro Estivo di Nembro, il paese più colpito dal coronavirus in Bergamasca e in Italia nel rapporto tra vittime e residenti: 188 su 11 mila abitanti.
La scoperta, del tutto casuale, risale a pochi giorni fa. Il bimbo si sarebbe rotto il braccio giocando e una volta arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo sottoposto per precauzione al tampone.
“Il Cre è gestito dall’oratorio, non direttamente da noi – precisa il sindaco Claudio Cancelli -. Ad ogni modo sono state messe in atto tutte le procedure del caso, coinvolgendo immediatamente Ats”. E, ovviamente, il gruppo di ragazzi in cui era stato inserito il bimbo risultato positivo, oltre all’educatore che aveva il compito di seguirli.
“I gruppi erano separati e non mischiati, così impongono le linee guida – osserva il primo cittadino -. Ats stessa non ci ha dato indicazioni per la sospensione del Cre”.
Sono circa 250 i bambini e i ragazzi che frequentano l’oratorio del paese. Probabile – almeno in questa fase – che si agisca isolando il gruppo interessato dal caso. “I bambini e l’educatore che ne facevano parte dovranno restare in quarantena per quattordici giorni ed essere sottoposti al tampone”, spiega il sindaco.
La notizia, ovviamente, non è stata accolta con indifferenza: “Il bimbo era asintomatico e anche gli altri compagni non presentavano sintomi da Covid – fa sapere Cancelli, invitando tuttavia alla calma -. Sono casi con cui dovremo convivere. L’importante, anche in previsione di quello che accadrà a settembre con la riapertura delle scuole, è che ognuno faccia la sua parte rispettando le regole”.
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