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Serial ma non troppo

“Modern Family”, la famiglia che non ti aspetteresti

Tutto quello che una sitcom potrebbe desiderare: puntuale, precisa nell’ironia, veloce e soprattutto capace di colpire con poco.

A volte è un’inquadratura, altre una particolare scelta musicale azzeccata, per altri una battuta, che rende consapevole te, spettatore, che ciò che stai guardando è interessante. È proprio nel momento in cui scatta il colpo di fulmine, che sta la bravura di un regista o di uno sceneggiatore: Quando il meccanismo funziona e dopo poco tempo ti ritrovi ad aver divorato buona parte della serie tv che innocentemente avevi appena iniziato. E quando si parla di sit-com, questi momenti sono importantissimi, perché nel momento in cui ci si avvicina ai personaggi e si è interessati a ciò che sta a loro succedendo, allora ci si adegua al formato particolare di una serie a trama verticale, di breve durata, in cui potrebbe succedere di tutto. E con Modern Family, una delle migliori sitcom degli ultimi anni, il tutto succede davvero.

Modern Family è il gioiellino creato da Christopher Loyd e Steven Levitan, composto da undici stagioni e in archivio una sfilza di premi tra cui un Golden Globe e ben ventidue Emmy.

La serie è girata nello stile del mockumentary, ossia falso documentario (come il famosissimo The Office) e vede come protagonisti tre famiglie di Los Angeles, che di normale (nell’accezione di standard) non hanno proprio nulla. La prima famiglia è composta da Jay Pritchett, la sua nuova moglie Gloria e suo figlio Manny. La seconda è composta dal figlio di Jay, Mitchell e il suo compagno Cameron. La terza invece da Claire Pritchett, suo marito Phil e i loro tre figli. Queste tre famiglie dovranno confrontarsi con i problemi di tutte le famiglie, riuscendo sempre a trovare una soluzione a loro modo, senza dimenticare di combinare problemi e guai in ogni ambito.

Modern Family sfrutta consapevolmente le possibilità e l’ironia frutto della scelta del falso documentario, giocando perfettamente fra la commedia di situazione e quella di parola. Senza dimenticare di dare ai propri personaggi tridimensionalità e naturalezza, rendendo davvero impossibile rimanere indifferenti e non affezionarsi ad una serie del genere: dalle difficoltà di Mitchell e Cameron nell’adottare un bambino, agli scontri quotidiani con i figli adolescenti di Claire e Phil.

Modern Family è tutto quello che una sitcom potrebbe desiderare: puntuale, precisa nell’ironia, veloce e soprattutto capace di colpire con poco. La serie si è conclusa quest’anno con grande dispiacere da parte dei fan, mettendo la parola fine a una delle sitcom più riuscite e più reali di sempre.

Con Modern Family il colpo di fulmine è arrivato con un episodio della prima stagione, quando le famiglie si dividono riguardo a una scommessa su una zucca e un campo da football – non dirò nient’altro – che conclude con questa frase: “Ci sono i sognatori e ci sono i realisti a questo mondo. I sognatori spesso trovano i sognatori, e i realisti trovano i realisti. Ma più spesso di quanto si pensi succede il contrario. I sognatori hanno bisogno dei realisti che gli impediscano di volare troppo vicino al sole e i realisti.. Beh senza i sognatori potrebbero non alzarsi mai da terra”.

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