“Approvato alla Camera il Decreto Rilancio dove ci sono risorse senza precedenti per garantire maggior assistenza e prevenzione e per i professionisti della sanità – dichiara l’onorevole Elena Carnevali, capogruppo PD in Commissione Affari Sociali alla Camera – Sono stati stanziati oltre 3,2 miliardi di euro alla sanità affinché i servizi sanitari e sociosanitari non siano garantiti soltanto per individuare, monitorare e prendere in carico i pazienti infetti, paucisintomatici o in isolamento domiciliare per il Covid-19 ma anche per tutte le persone fragili o con malattie croniche”.
Per la sanità in Lombardia sono stati stanziati 596,7 milioni per il 2020.
“Dobbiamo finalmente realizzare una piena integrazione sanitaria, socio-sanitaria e sociale e rafforzare la medicina di territorio con tutte le figure necessarie prosegue Carnevali -. Per questo sono state stanziate risorse per gli infermieri di famiglia, gli assistenti sociali, i medici di base, i dipartimenti di prevenzione, il rafforzamento delle Usca (anche con la presenza anche di psicologi) e per potenziare l’assistenza domiciliare.
Più salute sul territorio è l’obiettivo del Decreto, con la volontà di portare il nostro paese al livello medio dei paesi Ocse per quanto riguarda l’assistenza a domicilio (con una copertura del 6,7% per gli over 65 contro il 4% del nostro Paese). In Lombardia la drammatica esperienza della pandemia ha reso evidente le carenze in questo ambito, che, come emerge dagli ultimi dati disponibili dal Ministero (2017), ha una copertura solo del 2,1%, seppur concentrata in prestazioni a più alta intensità di cure. Il Decreto Rilancio per la medicina di territorio in Lombardia stanzia 309,9 milioni per il 2020 ripartiti tra personale, Unità speciali di continuità assistenziale – purtroppo poco valorizzate e realizzate – e per le centrali operative. Telemedicina, telesoccorso e teleconsulto possono diventare strumenti integrativi per una sanità più avanzata.
Positivo infine lo stanziamento di risorse per il riordino della rete ospedaliera e per il riconoscimento del lavoro dei tanti professionisti che hanno lavorato senza tregua durante l’epidemia. Per loro sono infatti stati stanziati oltre 430 milioni di euro tra i decreti Cura Italia e Rilancio. Un doveroso riconoscimento che non ripaga sufficientemente ciò che hanno fatto con enorme senso del dovere e abnegazione”.
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