Scelta a sorpresa dei vertici dell’Arma che hanno deciso di trasferire da Bergamo il colonnello Paolo Storoni. Il comandante provinciale dei Carabinieri, di sua iniziativa, durante l’emergenza coronavirus ha coordinato il difficile trasporto delle salme in altre regioni per la cremazione. Ma non solo, perché con l’aiuto dei suoi uomini ha procurato bombole d’ossigeno ai contagiati, che spesso hanno salvato loro la vita.
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Dalle prossime settimane Storoni guiderà la Direzione investigativa antimafia del Triveneto, mentre al suo posto al comando di via Delle Valli arriverà il colonnello Alessandro Nervi.
Una decisione inaspettata quella dell’Arma, in virtù del prezioso lavoro svolto dal colonnello, nativo di Trento ma toscano d’adozione, in queste settimane difficili e con un’emergenza ancora non del tutto conclusa in Bergamasca.

Un trasferimento che arriva dopo tre anni, come avviene nella maggior parte dei casi, che comunque possono essere prolungati di ulteriori di dodici mesi per eventi eccezionali. Come può essere una pandemia globale, che ha colpito in modo particolare il territorio orobico.
Anche perché l’operato di Storoni, in particolare in questi ultimi mesi, è stato molto apprezzato dai bergamaschi, che gli hanno spesso manifestato la loro gratitudine con telefonate e messaggi. Testimonianze d’affetto che l’hanno legato ancora di più a una città in cui si trova bene e che gli è entrata nel cuore dopo le tante ferite aperte dal Covid.
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In ogni caso il nuovo ruolo, a capo della Dia, si addice molto al 48enne, investigatore esperto e con un passato in una regione difficile come la Calabria, tra Vibo Valentia, Roccella Ionica, Girifalco, Lamezia Terme e Crotone, oltre alla Sicilia, nel nucleo investigativo a Palermo, e poi in Campania, a Napoli, fino al Ros (Raggruppamento operativo speciale).
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