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La storia

Jade e Thiago, dal Brasile a San Pellegrino: volontari nell’emergenza Covid

Jade Garisto e Thiago de Lima, italo-brasiliani, hanno fatto parte del gruppo di volontari che ad aprile e maggio ha distribuito le mascherine agli abitanti del paese brembano.

La piazza del mercato e Facebook. Due luoghi apparentemente agli antipodi, uno fisico, l’altro virtuale. Entrambi però luoghi d’incontro e di condivisione.

Tra questi due luoghi nasce l’esperienza di volontariato di Jade e Thiago, entrambi italiani nati in Brasile e recentemente tornati in Italia, spinti dall’amore verso il nostro Paese.

“Ho sempre fatto volontariato in Brasile. Arrivata a San Pellegrino, ho scritto un messaggio alla pagina Facebook del comune, per sapere se fosse stato possibile dare una mano in qualche ambito. Qualche tempo dopo, durante l’emergenza-Covid, mi hanno contattato per chiedermi la disponibilità a distribuire le mascherine per tutti gli abitanti del paese. Ho accettato ed ho invitato anche Thiago per dare una mano”.

Jade Garisto, 30 anni, vive a San Pellegrino dal novembre dello scorso anno. Lavora in smart-working con il Brasile, dove gestisce un’agenzia di visti consolari per gli Stati Uniti e il Canada.

“Lavoro seguendo il fuso orario brasiliano, quindi sono occupata dalle 13 alle 22.45. Il mattino, invece, studio l’italiano e mi dedico ad attività di volontariato, principalmente con un’associazione di San Pellegrino che si occupa di seguire gli anziani”.

Durante lo scorso periodo di aprile-maggio, Jade faceva parte del gruppo di volontari che si è occupato della consegna di mascherine chirurgiche agli abitanti del paese: “È stato molto bello dare una mano: tutte le persone che abbiamo incontrato sono state molto gentili. Eravamo un bel gruppo, per imbustare e consegnare le mascherine porta a porta: lo stesso sindaco era in prima linea”.

Tra loro anche un altro italo-brasiliano, Thiago de Lima: “Ci siamo conosciuti per caso, al mercato di San Pellegrino, perché ho sentito parlare in portoghese, la nostra lingua – racconta Jade. – Da quel momento, quando può, lo invito sempre per dare una mano nelle varie attività di volontariato”.

“Ho 5mila mascherine da consegnare, puoi aiutarmi?”.

Sorride Thiago, mentre racconta delle telefonate con Jade. 35 anni, operatore alla CEVA Logistics di Pognano, da marzo, a causa della crisi dovuta alla diffusione del Coronavirus, lavora in maniera saltuaria.

“Con questa attività di volontariato, sono riuscito a trovare un lato positivo a questa ‘pausa forzata’ dal lavoro”.

Agronomo, è in Italia da giugno 2019, quando si è trasferito da Bauru (nello stato di San Paolo) a San Pellegrino con la moglie e 3 figli: “Ci troviamo bene qui, ci siamo ambientati subito”.

Nella cittadina brembana attualmente vivono 21 italo-brasiliani, accomunati da storie simili tra loro.

“Il mio bisnonno, Bruno Garisto, farmacista, è emigrato dall’Italia nel 1931 per raggiungere San Paolo – racconta Jade. – Durante il viaggio in nave, ha conosciuto la ragazza che diventerà poi la mia bisnonna, Tereza Gallo, ostetrica. Sono cresciuta ad Uchoa, nello stato di San Paolo, sentendo parlare dell’Italia, per questo ho sempre avuto il desiderio di venire qui. Ho deciso di avviare un progetto in smart working proprio per poter lavorare dall’Italia”.

Un legame, quello con le proprie origini, che si sposa anche con il volontariato: “I miei bisnonni, arrivati in Brasile, hanno sempre fatto molto volontariato per la popolazione. Anche questo, in un certo senso, rimanda alle mie origini”.

Origini italiane anche per Thiago (“Mia moglie ha chiesto la cittadinanza italiana, perché una sua bisnonna era di Ponzano Veneto”), che ha deciso di trasferirsi con tutta la famiglia: “Qui i miei figli posso girare liberamente, senza troppe preoccupazioni. Inoltre, in Italia la qualità della vita è migliore rispetto al Brasile, anche per quanto riguarda l’istruzione, la salute e la sicurezza”.

Brasile che si trova ancora nel pieno della pandemia, seconda nazione al mondo per numero di decessi (più di 63mila, superato solo dagli Stati Uniti): “La situazione è seria– spiegano Jade e Thiago. – In molti, poi, stanno ancora minimizzandone la gravità: comportamento che peggiora la situazione ancor più della crisi sanitaria in atto”.

“Jade e Thiago si sono messi a disposizione per dare una mano alla nostra comunità, insieme ai diversi gruppi e volontari singoli che ci hanno aiutato in un terribile momento – racconta Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino. – La loro storia può aiutarci a guardare, con occhio meno prevenuto, chi viene a vivere da noi per lavorare e che si impegna per tutti. La loro decisione di vivere a San Pellegrino ci fa piacere, anche perché vuol dire che è una cittadina conosciuta nel mondo”.

Solo nello scorso mese di marzo, a San Pellegrino sono state 49 le vittime per il Covid-19. Pur nella difficoltà del momento, bisogna ripartire dai piccoli gesti d’attenzione verso l’altro, riscoprendo, quando possibile, il valore del volontariato. Un valore che si trasmette anche agli antipodi, da una piazza virtuale ad una reale come da una parte all’altra dell’oceano.

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