In seguito alla possibilità di fare esami sierologici gratuitamente su iniziativa del Comune di Bergamo, molti cittadini si sono già sottoposti alle procedure previste e, in molti casi, hanno ricevuto i risultati delle analisi. Secondo Federconsumatori Bergamo i risultati vengono forniti con una notevole differenza di informazione in base al laboratorio al quale sono state inviate le provette da esaminare.
In un caso è stato fornito un referto completo di Unità di Misura confrontata con i Valori di Riferimento per l’esame, nell’altro caso si è semplicemente scritto se l’esito dell’analisi è
risultato Negativo; Dubbio; Positivo.
“Interpellato un referente del laboratorio cui fa riferimento il secondo caso – spiega Umberto Dolci di Federconsumatori – , per capire il perché di tale differenza, ci è stato risposto che il loro è un esame “Qualitativo” (mentre gli altri sono “Quantitativi”) e che al Paziente deve bastare sapere se l’esito è negativo, positivo e dubbio”.
“A prescindere dal valore della ricerca promossa per conoscere lo stato di contaminazione esistente, Federconsumatori vorrebbe sapere dagli addetti ai lavori, e da chi li ha commissionati, se esiste un motivo valido per non comunicare a chi ha fatto l’esame le “unità di Misura” riscontrate”.
“La domanda nasce perché, se per conoscere se si è ammalati o sani serve il tampone, la gente si sottopone all’esame sierologico anche per sapere se nel proprio sangue sono presenti tracce di Coronavirus. Non soltanto se l’esame è negativo, dubbio o positivo.
Per maggiore comprensione si allegano i due diversi referti sul risultato delle analisi:
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