“Annuncio con soddisfazione, e anche con un po’ di emozione, che è appena stato approvato in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati il mio emendamento col quale viene attribuito per legge il Titolo di ‘Capitale italiana della cultura‘ per l’anno 2023 alle città di Bergamo e Brescia” afferma il deputato bergamasco Devis Dori (M5S). La bella notizia arriva venerdì nel tardo pomeriggio direttamente da Roma.
Il testo, inserito nel decreto Rilancio, riformulato dal governo spiega che “per l’anno 2023 è conferito l’incarico alle città di Bergamo e Brescia, al fine di promuovere il rilancio socio-economico e culturale del’area sovraprovinciale più colpita dall’emergenza sanitaria da Covid 19”, quindi non senza bisogno di partecipare al bando che avrebbe dovuto essere istruito nel 2021.
Il prossimo passo è l’ok del Senato, poi le due città di Bergamo e Brescia dovranno presentare al Ministero per i beni e le attività culturali, un progetto unitario di iniziative finalizzato a incrementare la fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale entro il 31 gennaio 2022.
La Città dei Mille e la Leonessa d’Italia, coi loro sindaci Giorgio Gori ed Emilio Delbono, a metà maggio avevano preso questa decisione simbolica, durante uno dei momenti più bui della loro storia: lanciare la candidatura per segnare la rinascita e la ripartenza per le due realtà allora in ginocchio, ma anche per l’intero Paese.
“Il nostro spirito bergamasco – commenta Devis Dori – ci spinge a non piangerci mai addosso e a trovare, in qualsiasi condizione, i motivi per ripartire più forti di prima. Da mesi tutti parlano di Bergamo, anche a livello mediatico, ma volevo che dalle parole di vicinanza e di solidarietà conseguisse un atto concreto, che ora è arrivato. Il titolo di ‘Capitale italiana della cultura’ sarà lo stimolo per promuovere una riprogrammazione socio-economica dei nostri territori, dove permane un forte shock per l’epidemia Covid-19. Ci vorrà del tempo per curare le ferite, e alcune di queste nemmeno si potranno rimarginare, ma sono convinto che questo intervento normativo darà un impulso non solo culturale, ma anche economico alla nostra provincia”.
E continua: “Si tratta di una grande occasione per la nostra città. Avere sin d’ora la certezza di questo obiettivo significa avere oltre due anni per programmare le iniziative nel miglior modo possibile. Sono sicuro che le due amministrazioni comunali sapranno fare un ottimo lavoro, con il coinvolgimento dell’intero territorio provinciale. È anche un’occasione di gemellaggio con la città di Brescia, per un anno avremo a livello culturale un’unica provincia senza confini”.
Noi, prosegue il deputato “siamo pronti a collaborare, abbiamo molte idee da realizzare. Le associazioni, culturali e non, e tutti gli Enti potranno dare il loro contributo concreto già nella fase progettuale. Ritengo importante che anche tutte le Scuole possano essere coinvolte, in modo da consentire ai nostri studenti, cioè al nostro futuro, di dare il loro contributo di idee, in una grande azione di creatività e di democrazia”.
Il Titolo di “Capitale italiana della cultura 2023” non è una semplice etichetta, ma è un motivo per tornare a credere in noi stessi. “ La nostra comunità ha resistito con orgoglio e coraggio nei momenti più bui, ora è il momento di ricominciare con quanto di meglio possiamo offrire a noi stessi e al mondo: la bellezza. Allora possiamo davvero utilizzare le parole dense di verità e di drammatica attualità di Dovstoevski: ‘La bellezza salverà il mondo’”.
“La cultura sia il volano per la rinascita socio-economica dei nostri territori. Il titolo di ‘Capitale italiana della cultura’ potrà quindi realmente stimolare il rilancio culturale, turistico ed economico dell’area italiana più colpita dall’epidemia Covid-19 – conclude il parlamentare 5 Stelle – Come ha ricordato pochi giorni fa il Presidente Mattarella nella sua visita a Bergamo per la Commemorazione delle vittime Covid, ‘Bergamo rappresenta l’intera Italia, il Cuore della Repubblica’. E ora possiamo dire con certezza che, per l’anno 2023, Bergamo rappresenterà, assieme a Brescia, il cuore della cultura italiana”.
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