La corsa in montagna italiana riparte dal mare.
I sentieri del Salento hanno infatti ospitato la nona edizione del Trofeo Ciolo, prima competizione a svolgersi sul territorio nazionale dopo lo stop causato dal Coronavirus.
L’avvento della pandemia ha senza dubbio rivoluzionato calendario e modalità di svolgimento, decretando un avvio di stagione inedito caratterizzato da partenze scaglionate, percorsi chiusi al pubblico e premiazioni a distanza, con mascherina sempre con sé.
Le coste del “Tacco d’Italia” hanno arriso a Francesco Puppi che ha completato i 4,550 chilometri in programma in 19’51”, lasciandosi così alle spalle il proprio coach Tito Tiberti (Freezone, 22:39) e Emanuele Coroneo (Atletica Amatori Corigliano, 23’09”).
“È un buon inizio e un momento simbolico. Credo di aver corso bene, mi sono impegnato comunque al massimo pur senza avversari diretti – ha sottolineato il comasco dell’Atletica Valle Brembana -. Finora mi sono allenato soprattutto sul piano, anche su strada e in pista, ma da adesso in poi si può pensare di spostare la preparazione verso la montagna. Questo esperimento è un segnale positivo, su un percorso tecnico e non banale, che potrebbe essere adatto per gare internazionali”.
Niente sfida diretta invece Cesare Maestri (Atletica Valli Bergamasche) che, a causa di un fastidio al ginocchio, è stato costretto a dichiarare forfait poche ore prima della gara.
Foto Di Pierro
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