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Noi denunceremo

“Ma le istituzioni non vogliono guardare in faccia i famigliari delle vittime”

Quella di Luca Fusco, presidente di Noi Denunceremo, è la voce critica nei confronti della commemorazione per le vittime del Covid-19 di domenica sera al cimitero di Bergamo.

Quella di Luca Fusco, presidente di Noi Denunceremo, è la voce critica nei confronti della commemorazione per le vittime del Covid-19 di domenica sera al cimitero di Bergamo. 

“Questa sera – scrive – ho preso parte alla Commemorazione delle vittime di Covid-19 alla presenza del Presidente della Repubblica, del Presidente della Regione Lombardia e dei Sindaci della provincia di Bergamo”.

“Non posso non sottolineare la profonda tristezza e amarezza provate: tristezza, per il ricordo di mio padre e di tutti i defunti degli ultimi orribili mesi; amarezza per aver avvertito, ancora una volta, la lontananza e la sordità delle istituzioni, le uniche a cui è stato consentito di partecipare.

Il protocollo, infatti, non ha permesso che partecipassero alla cerimonia i parenti delle vittime, o anche solo una parte di loro; è stato demandato a me, in veste di presidente del comitato, il compito di rappresentarli.

Cosa che ho fatto e rifarei; questo ho rimarcato, però, il senso di abbandono che la gente della mia terra ha provato e continua a provare.

L’assenza dei parenti delle vittime non ha fatto altro che reiterare i funerali non avvenuti durante il periodo di lockdown, negando ulteriormente ai nostri cari quella dignità che non gli è stata concessa negli ultimi momenti di vita e anche dopo la loro morte; la sola mia presenza non può e non potrà mai sostituirsi alla partecipazione delle famiglie e alle loro lacrime.

Stasera ho partecipato al funerale di mio padre e a quello di tutti i padri, le madri, fratelli, sorelle e figli scomparsi: un funerale senza il defunto nè i propri cari che piangono per lui.

Continuerò e continueremo a lottare perché la nostra voce venga ascoltata e perché si arrivi alla verità che fino a questo momento ci è stata negata. Il popolo bergamasco, e non solo, esige risposte e scuse da parte di coloro che ancora non lo hanno fatto”.

 

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