Dopo quelle per il leader di Confindustria Lombardia Marco Bonometti, a cui è stata assegnata la scorta, recapitate nella sede degli industriali a Bergamo (leggi), un’altra busta con proiettile, indirizzata stavolta al presidente dell’ Associazione degli imprenditori orobici Stefano Scaglia, è stata inviata alla sede dell’Eco di Bergamo.
La busta conteneva anche una lettera scritta al computer con minacce esplicite e violente: “Il signor Stefano Scaglia di Confindustria – scrivono i firmatari, i Nuclei Proletari Lombardi – sappia che non dimentichiamo mai. Una bara in più non si nega a nessuno mai o lui o un suo familiare. Sempre solo questo potrà ridare dignità a chi è morto sul lavoro. Dove non arriva il Covid arriviamo noi”.
Una scorta è stata subito assegnata a Scaglia dal prefetto di Bergamo Enrico Ricci.
Il gesto sta suscitando la indignata reazione di più esponenti delle istituzioni. Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, “esprime solidarietà e vicinanza al presidente di Confindustria per la grave mninaccia di cui è stato fatto oggetto. Il riemergere di forme di intimidazione va contrastato con decisione attraverso la risposta compatta delle Istituzioni e delle rappresentanze economiche e sociali. Il Comune di Bergamo porrà ogni energia per contribuire alla ripresa economica del territorio, alla tenuta sociale e al prevalere del civile confronto diplomatico”.
Dal canto suo Confindustria Bergamo e tutti i suoi associati esprimono “la massima solidarietà e vicinanza al Presidente Stefano Scaglia. Purtroppo il clima di odio verso l’impresa e gli imprenditori, ingiustamente fomentato in queste ultime settimane, ha portato a questi risultati. Confindustria Bergamo auspica che si torni a un clima di confronto civile e che vengano abbandonati toni e minacce tanto anacronistiche quanto inconcludenti”.
È solo, conclude Confindustria “una rinnovata unità di intenti fra tutte le forze sociali ed economiche che permetterà di superare il difficile momento storico che stiamo attraversando e garantirà la tenuta sociale dell’Italia e la creazione di una nuova stagione di benessere per tutti”.
Anche le sigle sindacali di Bergamo Cgil Cisl e Uil condannano “fermamente le intimidazioni e minacce rivolte a Stefano Scaglia. Esprimono a lui, ai suoi cari e ai suoi collaboratori piena solidarietà. In un momento come questo coesione e solidarietà sono ancora più importanti di prima. Se qualcuno pensa di fare tornare indietro di quarant’anni la lancetta dell’orologio soffiando ed alimentando odio sociale con la violenza qui ha proprio sbagliato posto”.
Alle parole di solidarietà si uniscono anche i rappresentanti bergamaschi del Pd: “Il Partito Democratico di Bergamo esprime la propria solidarietà al Presidente Stefano Scaglia, vittima di intimidazioni brutali e inaccettabili – hanno sottolineato Davide Casati, Maurizio Martina, Elena Carnevali, Antonio Misiani e Jacopo Scandella -. Chi intende seminare odio e violenza in questo modo va contrastato con fermezza, nella consapevolezza che il nostro territorio ha bisogno di dialogo, responsabilità, rispetto reciproco e unità d’intenti”.
“Bisogna mantenere alta la guardia contro questo clima di vile intimidazione che si tenta di instaurare – aggiungono in una nota i deputati bergamaschi di Cambiamo con Toti, Stefano Benigni e Alessandro Sorte – I proiettili inviati pochi giorni fa al presidente di Confindustria Lombardia Bonometti e lunedì al presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia non fermeranno il loro impegno. Condanniamo ogni forma di violenza con la nostra piena solidarietà e vicinanza ai vertici di Confindustria minacciati”.
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