Che fosse una riserva di estremo lusso lo si era capito da tempo. Ora, però, il ruolo di “dodicesimo” a Ruslan Malinovskyi inizia a stare piuttosto stretto.
L’ucraino classe 1993 contro la Lazio ha messo in mostra tutto il suo potenziale, regalando colpi di classe, intelligenza tattica, corsa e, soprattutto, un gol straordinario: un vero e proprio missile partito dal suo sinistro che ha letteralmente fulminato Strakosha.
Malinovskyi a Bergamo è arrivato in punta di piedi, consapevole che avrebbe fatto il vice di due mostri sacri come Gomez e Ilicic che in nerazzurro negli ultimi tempi hanno scritto la storia. Il suo spazio se l’è ritagliato poco per volta, aspettando quel momento giusto che spesso è coinciso con le assenze forzate dei due sopracitati.
Ma ora l’ucraino ha dimostrato quel che doveva dimostrare: può essere l’arma in più di questa Atalanta, soprattutto in questo finale di campionato anomalo che vedrà i nerazzurri in campo due volte a settimana fino ad agosto.
Contro la Lazio Malinovskyi ha sfruttato l’assenza di Pasalic e il mezzo servizio di Ilicic, regalando una prestazione ottima: insieme al Papu Gomez è stato il migliore in campo. Bello da vedere sì, ma anche decisivo.
La domanda, così, serge spontanea: l’Atalanta può permettersi di lasciare in panchina questo Malinovskyi? Oppure le gerarchie cambieranno?
Di certo per il Gasp sarà un (dolce) quesito che si ripeterà ogni volta che dovrà stilare la formazione titolare, con la rosa a pieno servizio: Malinovskyi continuerà a venire dopo Ilicic e Pasalic?
La risposta ce la darà questa estate di calcio.
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