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Take care

L'intervista

“Il cibo più indicato per chi ha sconfitto il Covid-19”, parla l’esperta

Abbiamo chiesto alla dottoressa Giannina Percassi, dietista di Habilita Clusone, di spiegarci il percorso corretto per tornare ad alimentarsi in modo efficace dopo aver superato la malattia

La pandemia che ha caratterizzato la prima parte del duemilaventi ha messo in grandissima difficoltà la comunità scientifica mondiale. I numeri di queste settimane ci dicono che la fase peggiore è alle spalle, ma sono tantissimi coloro che, guariti dal Covid-19, stanno ora affrontando le conseguenze che la malattia ha lasciato sul loro fisico. Soprattutto i soggetti che sono stati ricoverati in terapia intensiva stanno affrontando ora un percorso riabilitativo lungo e complesso per recuperare la propria forma fisica.

Tra i vari aspetti da considerare c’è quello legato all’alimentazione: dopo settimane di inattività motoria e di alimentazione liquida, è necessario ripristinare una corretta alimentazione per consentire all’organismo di tornare in equilibrio.

Per capire meglio in che modo comportarsi anche a tavola abbiamo chiesto alla dottoressa Giannina Percassi, dietista di Habilita Clusone, di spiegarci il percorso corretto per tornare ad alimentarsi in modo efficace dopo aver superato la malattia.

Giannina Percassi

“È importante curare l’alimentazione al fine di ripristinare le nostre difese immunitarie – spiega la dottoressa Percassi – sia per recuperare fisicamente che mentalmente: in primis può essere utile assumere un integratore che contenga le Vitamine A, C, E, D, micronutrienti come selenio e zinco, amminoacidi ed infine simbiotici: un mix tra probiotici e prebiotici. L’integratore inizialmente serve ad integrare in modo concentrato le sostanze fondamentali dell’organismo perché l’alimentazione non è sufficiente. Faccio un esempio pratico: con una carenza di amminoacidi si potrebbe presupporre il consumo di due kg di carne. Si tratterebbe però di una soluzione impraticabile e controproducente. Terminato il ciclo di integrazione, l’alimentazione dovrà rimanere sempre ricca e varia, questa è una regola fondamentale”.

Quali sono alcuni alimenti che sarebbe necessario assumere?

La pasta e simili (pane di segale – patate dolci etc) non dovrebbero mai mancare sulla vostra tavola: il nostro fegato, per svolgere al meglio le sue reazioni metaboliche, necessita di una certa quota di carboidrati complessi. Si possono quindi assumere carboidrati integrali oppure farro, riso basmati, integrale, venere oppure rosso, pasta di legume etc. sia a pranzo sia a cena in dosi adeguate.

A colazione come possiamo comportarci?

A colazione può essere utile integrare con succo puro bio di mirtillo o frutti rossi, melograno alternato con frutta essiccata e disidratata: pesche, datteri banana etc con semi di zucca.

Ci sono al momento studi in merito all’efficacia di alcuni alimenti per il recupero fisico di pazienti che hanno avuto il Covid-19?

Per quanto riguarda gli alimenti ricchi di fibre solubili – prosegue la dottoressa Percassi – sono in corso diversi studi per approfondire la loro efficacia nel recupero delle persone infette da Covid. Si tratta comunque di alimenti che ottimizzano le difese immunitarie: mele con buccia, agrumi, fragole, carote, fagiolo, avocado, legumi (soprattutto lenticchie secche) almeno due volte a settimana.

Habilita

Altri alimenti consigliati?

Io consiglio solitamente ai miei pazienti di consumare quotidianamente il kefir che ha al suo interno 40 tipi diversi di probiotici utili al benessere intestinale, vitamine del gruppo B (in particolare nel kefir da latte), numerosi sali minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine. Il kefir è indicato per curare i catarri bronchiali e le infiammazioni a carico del fegato e dell’intestino. Da preferire al naturale e senza zuccheri a colazione o negli spuntini.
Altri alimenti che consiglio sono l’aglio e cipolla: l’aglio è famoso per le sue proprietà terapeutiche. L’ideale sarebbe mangiarlo crudo, togliendo il piccolo germoglio che si trova all’interno per renderlo più digeribile. Lo possiamo utilizzare senza esagerare con le dosi perché possiede anche un potente effetto ipotensivo, per cui se soffriamo di pressione bassa, ne dobbiamo moderare l’uso, per evitare spiacevoli episodi ipotensivi.

Le spezie possono essere utili in questo percorso di recupero?

Certo! Anche le spezie svolgono un ruolo fondamentale perché dotate di potere antibatterico e antivirale: curcuma e pepe nero, menta peperita, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, peperoncino echinacea sono da consumarsi tutti i giorni alternandole.

Un ultimo consiglio?

In questo particolare percorso di recupero io consiglio anche il consumo di carne sia bianca sia rossa: sembrerà strano, ma circa tre volte a settimana (di cu una volta di tipo rosso) può essere utile la carne grass fed “nutrito ad erba” cioè di animali che restano al pascolo per l’intero ciclo della vita. In questo caso assumiamo infatti proteine di elevato valore biologico, creatina che stimola l’aumento di energia dell’organismo, ferro e zinco.

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