Questa Atalanta non muore proprio mai. Al Gewiss Stadium contro la Lazio gli uomini di Gasperini (sostituito da Gritti, per la squalifica) ribaltano una partita che sembrava persa dopo i primi minuti e conquistano tre punti pesantissimi per la corsa Champions.
È stata la solita vecchia Dea, quella che lo scorso anno ci ha abituati alle rimonte impossibili, quella che anche nelle serate più difficili sa mettere in mostra tutta la sua forza. E che sa fare tanti gol.
L’uno-due della Lazio (un autogol di de Roon al 5′ e un gran destro da fuori di Milinkovic-Savic all’11’) sembravano aver già scritto quasi tutta la storia di questo big-match della 26^ di Serie A. Ma con l’Atalanta sotto è impossibile capire quando la partita è davvero chiusa.
Così, trascinati da un immenso Gomez e da un Malinovskyi che è cresciuto strada facendo, i bergamaschi hanno messo anima e cuore in una rimonta che ogni minuto che passava sembrava sempre più probabile e possibile.
Al 38′ Gosens ha dato il via alla riscossa con uno splendido colpo di testa che ha beffato Strakosha, mandando le due squadre al riposo col risultato di 1-2.
Nella ripresa solo Atalanta. La Lazio ha finito quasi subito la benzina e si è affidata solo a un fortino eretto nell’area di rigore. Così ha dovuto pensarci Malinovskyi, con un vero e proprio siluro dal limite a ristabilire la parità al 66′.
Con mezz’ora ancora da giocare si è capito presto quale delle due squadre poteva prendersi l’intero bottino. E all’80’ Palomino, approfittando di una clamorosa uscita a vuoto di Strakosha, ha depositato in rete, con un colpo di testa facile facile, il gol della rimonta compiuta.
Nel finale c’è stato spazio anche per due contropiedi che i nerazzurri non hanno chiuso col quarto gol, ma di occasioni per la Lazio nemmeno l’ombra.
Alla fine ha vinto l’Atalanta, meritatamente: la Champions League è più vicina, anche se la strada è ancora lunga.
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