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Martedì sera

Dalmine, violenta lite in strada: uno dei due è ricercato e finisce in carcere

Durante un servizio straordinario di controllo del territorio in relazione ai divieti di assembramento in atto per l’emergenza da Covid-19

Un servizio straordinario di controllo del territorio in relazione ai divieti di assembramento in atto per l’emergenza da Covid-19 è stato pianificato ed attuato nella serata di martedì in Dalmine da parte dei carabinieri del Comando Compagnia di Treviglio, anche dopo le segnalazioni giunte in caserma da diversi cittadini e perfino dallo stesso primo cittadino di Dalmine, il sindaco Francesco Bramani, riguardanti, tra gli altri, il compimento di atti vandalici e comportamenti di disturbo alla quiete pubblica.

Durante le attività oltre 10 militari sono stati impegnati nei controlli fatti a carico di una quarantina di veicoli in transito per le strade della cittadina, e una sessantina di persone che frequentano parchi pubblici e locali del territorio del comune di Dalmine. Ed è proprio all’esterno di uno di questi esercizi, su via Provinciale, dopo che è scoppiata una violenta lite tra due cittadini marocchini, che i carabinieri hanno dovuto fare un intervento in forze per contrastare la furia con la quale i due litiganti si stavano aggredendo.

Sul posto anche i sanitari con due ambulanze che hanno poi trasportato uno dei feriti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Ponte San Pietro per essere medicato delle pesanti lesioni riportate.

Lì, gli uomini dell’Arma, oltre a proseguire gli accertamenti sulla dinamica della lite, hanno verificato che a carico del ferito più grave -con un altro nome- era stato emesso un Ordine di Esecuzione di carcerazione da parte dell’Autorità Giudiziaria di Bergamo per il quale avrebbe dovuto scontare quasi sei anni di reclusione per numerose precedenti condanne per reati contro la persona ed il patrimonio.

L’identità del 30enne marocchino è stata in tal modo associata a quella di un 32enne grazie alla minuziosa consultazione delle banche dati, ai rilievi foto-dattiloscopici, al confronto delle caratteristiche fisiche e dei caratteri salienti della persona (tatuaggi e cicatrici).

Così l’uomo, inizialmente piantonato in ospedale, è stato successivamente condotto nelle camere di sicurezza del Comando Compagnia di Treviglio in attesa di essere trasferito nella mattinata odierna nella Casa Circondariale di Bergamo, mentre a carico del secondo litigante, gravato da un provvedimento di espulsione, è stata avviata la procedura per l’espatrio.

Il servizio straordinario di martedì, rientra in una più ampia attività di controllo e vigilanza del territorio e di contrasto al fenomeno dei comportamenti illeciti in generale e più in particolare alla commissione di atti vandalici e di disturbo alla quiete pubblica, pianificata dai Carabinieri di Treviglio che, nel corso dei prossimi giorni e settimane, proseguiranno l’azione di contrasto nell’ambito dell’intera giurisdizione.

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