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Urgnano

Pòta e lo skyline di Città Alta: Manuel Ondei dipinge la rinascita

Il pittore di Urgnano auspica un ritorno alla normalità dipingendo una tela dove campeggia un 'Pòta' dorato, "l'intercalare che esprime l'essere bergamasco e la nostra quotidianità"

Dietro al profilo inequivocabile di Città Alta con le sue torri e i campanili campeggia sullo sfondo, maiuscolo, il classico ‘Pòta’.

Con l’opera “Orgoglio Bergamasco” realizzata su tela in acrilico il pittore Manuel Ondei, di Urgnano, ha voluto celebrare la rinascita di tutta la bergamasca partendo proprio dall’intercalare bergamasco con la sua lista interminabile di possibili significati.

“‘Pòta’ -spiega Ondei- è il tesoro dei bergamaschi. È uno scrigno di significati perché ci rappresenta nei modi di dire e nel nostro fare. Nella mia opera l’intercalare segna e auspica il ritorno ad una nuova normalità, cambiati e diversi rispetto a prima che il virus colpisse così dolorosamente il nostro territorio”.

“Se il Coronavirus è entrato nelle nostre vite all’improvviso, prepotentemente, e ci ha costretto a modificare radicalmente i nostri stili di vita, e se ‘Bergamo molamia’, diventato in questi mesi simbolo di speranza, di orgoglio e di unione, invitava a tener duro, senza lasciarsi andare allo sconforto, ‘Pòta’ scandisce un tempo nuovo, un tempo ritrovato, quello della quotidianità fatta di impegni lavorativi e di scadenze; della cura ai familiari e di relazioni, dell’attenzione a noi stessi e di abitudini”.

Pittore Ondei
L'opera di Manuel Ondei

I profili neri delle torri e dei campanili che disegnano l’architettura di Città Alta, con la Torre Civica (il Campanone) che fa da raccordo tra la torre del Gombito e la basilica di Santa Maria Maggiore, sono messi in risalto dall’intercalare disegnato con una vernice dorata. “Ho utilizzato l’oro perché conferisce una consistenza serica, eterea, mistica e rappresenta la delicatezza dell’anima. Sottolinea l’importanza di essere e sentirsi bergamasco. Mentre il nero, così pesante e grave che nasconde le emozioni, per i monumenti che tutti vedono e ci rappresentano. C’è una Bergamo materiale e spirituale”. Le opere di Ondei, per lo più in bianco e nero che rispecchiano il gioco delle ombre con tocchi di rosso, sono realizzate con colori acrilici e resine per essere svelate nella loro lucentezza dalla luce naturale. “In questa opera non ho utilizzato il rosso perché c’è l’oro del ‘Pòta’ così prezioso per noi”.

Ondei, pittore autodidatta, a 28 anni ha deciso di fare della sua passione il suo lavoro. Ha esposto in diverse mostre collettive e personali, sia in Italia che all’estero.

“Prima di creare ‘Orgoglio Bergamasco’ già acquistato da clienti abituali ho realizzato dieci bozzetti, utilizzando sempre l’intercalare e lo skiline di Bergamo. Da questi schizzi potrebbero nascere altre tele. Dedico l’opera a Bergamo – conclude Ondei- affinché trovi la forza di reagire e di guardare avanti”.

“Pòta, per forsa”, penserà dentro di sé ogni bergamasco.

Pittore Ondei
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