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Al gewiss stadium

L’Atalanta fa sorridere Bergamo: poker al Sassuolo con un super Zapata

I nerazzurri non toppano alla ripresa del campionato e piegano gli emiliani con un 4-1 mai stato in bilico

Nel romanzo “La spiaggia” Cesare Pavese scriveva: “Niente è più inabitabile di un posto dove siamo stati felici”.

Questa è stata una delle prime sensazioni che tutti i tifosi hanno provato nella serata di domenica 21 giugno quando l’Atalanta è tornata in campo, in una cornice vuota, una lacuna che ha accompagnato questi ultimi mesi con la nostra città, i nostri borghi dalle valli alla pianura intrisi di silenzio e vicoli solitari ma soprattutto interiore per la perdita di tante, troppe persone in così pochi giorni.

Le note di Roby Facchinetti risuonano e rimbombano, l’eco pare echeggiare in tutta la provincia e anche quel luogo, un semplice stadio, dove spesso i tifosi sono stati felici, per un attimo ha suscitato nostalgia. Non appena la palla ha iniziato a rotolare, la voglia di ripartenza ha però prevalso, il desiderio di tornare felici e sognare è tornato vivo: dimenticare sarà impossibile, ma il DNA bergamasco, quello del “mola mia’’ per intenderci, è più cocciuto di qualsiasi forza esterna che cerca di abbatterlo.

In un contesto con pochi intimi e con tutte le misure di sicurezza, l’attesa e la curiosità che ruotava intorno alla Dea era tanta.

Vittoria doveva essere e il successo è arrivato: i tre punti, al di là di qualsiasi aspetto tecnico e tattico, erano fondamentali considerata le innumerevoli incertezze sul piano fisico.

Rimandare Roma, Napoli, Verona e Milan rispettivamente a 6, 12,13 e 15 punti era l’obiettivo principale.

Nonostante qualche fase di partita non senza affanni, l’Atalanta è riuscita a dare l’impressione che aumentando i giri del motore la macchina si muove ancora in modo corale e pericoloso.

La pericolosità del Sassuolo in fase offensiva e l’assenza di Ilicic per una distorsione non ha fermato la forza prorompente dei ragazzi di Gasperini che hanno ritrovato un Duvan Zapata in formato europeo, capace di raggiungere Muriel a quota tredici goal stagionali

Gli orobici hanno mantenuto la promessa, un primo sorriso per Bergamo è stato regalato: ora non ci sarà tregua, tra tre giorni si torna in campo.

Al Gewiss Stadium arriva la Lazio, un big-match davvero importante per testare la condizione fisica e mentale dell’undici nerazzurro.

Le pagelle

Gollini 8,5: Determinato e coraggioso in ogni uscita, non permette al Sassuolo di riaprire la partita quando l’Atalanta abbassa il livello. Il risultato finale potrebbe far scivolare tutto in secondo piano, ma la prestazione del portiere neroazzurro è assolutamente da rimarcare.

Djimsiti 8: Che fosse una certezza nel pacchetto difensivo era appurato, ora diventa determinante pure nelle azioni decisive. Da vero rapace d’area realizza la rete che indirizza la sfida al trionfo. (Toloi 6: Inizialmente lasciato in panca, entra per mettere minuti nelle gambe, provoca la punizione del gol della bandiera avversario, ma la vera pecca è il cartellino inutile rimediato nella circostanza).

Caldara 7: Stacca e offre l’assist per l’1-0, in difesa alterna ottimi interventi anche rischiosi a sbavature soprattutto nella lettura dei lanci profondi.

Palomino 7: Spostato sul centrosinistra riesce, anche con le cattive, a fronteggiare un cliente scomodo come Berardi. Nel finale rischia molto su Defrel lanciato a rete, ma l’incrocio di gambe fortunatamente non c’è.

Hateboer 7: La sua prestazione non brilla come quelle di altri agli occhi di tabelloni e giocate sopraffine, ma tecnicamente sbaglia pochissimo e l’intervento provvidenziale su Boga a inizio ripresa è da sottolineare.

De Roon 7: Tanta legna e molto lavoro sporco per l’olandese, in mezzo al campo non si vede, ma la sua posizione si sente eccome. Si muove anche sulla destra ad aiutare il connazionale nel fronteggiare le mine vaganti neroverdi.

Freuler 6,5: La condizione fisica di certo non manca, ma nel cuore del gioco spesso allo svizzero si annebbia la mente. Si tratta di leggerezze e minuzie ma sicuramente in questa fase meno si sbaglia, meno si rischia. (Malinosvkyi 6,5: Il risultato ormai è già negli archivi, prova a gonfiarlo, ma manca di precisione nella conclusione).

Gosens 8: Ad inizio gara parte molto contenuto, su chiara indicazione di prestare attenzione alle infilate sulla sinistra. Quando la squadra alza il baricentro diventa un martello: una deviazione con la mano(?) causa l’annullamento della rete del Papu, al 31’ sovrasta Toljan e apparecchia per Zapata. Il tedesco propizia anche l’autorete di Bourabia con il traversone basso al centro. (Castagne 6,5: Entra con il piglio giusto, duetta molto bene con Muriel.)

Pasalic 7: Ottimo lavoro fra le linee, serve a Zapata un cross al bacio che spedisce il pallone sulla traversa. Mezzo punto in meno per l’ammonizione subita che lo costringe a saltare la Lazio e l’occasione mancata sul traversone di Castagne.

Gomez 7,5: L’argentino è il trascinatore della squadra e lo si capisce quando inizia per primo ad alzare il ritmo della gara: prima si vede annullare la rete del 2-0, poi va vicino alla gioia personale con un mancino che sibila a pochi centimetri dal palo protetto da Consigli. Pennella la punizione per la doppietta personale di Zapata.(Colley SV)

Zapata 8,5: La notizia più bella risiede nella condizione del numero 91, fin da subito in palla. Colleziona palle gol (di spalla manda alto, davanti a Consigli non trova il tap-in, colpisce la traversa) e mette a segno due reti con un doppio colpo di testa. (Muriel 6,5: Si destreggia bene con buoni spunti. Come per Toloi ammonizione evitabile).

Gasperini 7,5

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