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Bergamo

“Riaccendiamo il commercio”: al sindaco Gori le proposte di Fratelli d’Italia

Andrea Tremaglia: "Per esempio accorgimenti che diminuiscano la concorrenza per gli esercizi stabili che hanno dovuto affrontare costi fissi in questa fase di stallo: meno sagre, meno street food, no agli estivi tradizionali, sì a estivi di quartiere".

“Proposte concrete, innovative e coraggiose, che ragionino su schemi nuovi per un mondo del commercio che uscirà completamente cambiato dall’emergenza sanitaria, con la finalità di non lasciare indietro nessuno”: questo in sintesi lo spirito di Riaccendiamo il commercio, il piano per il rilancio del commercio che Fratelli d’Italia Bergamo ha inviato al Sindaco e Assessore al Commercio Gori.

“Alla terza settimana di riapertura la situazione dei pubblici esercizi in Italia non è stata buona: l’andamento è giudicato negativo dalla gran parte degli operatori, gli incassi sono ampiamente inferiori all’anno scorso, c’è comprensibilmente molto poco ottimismo – spiega Andrea Tremaglia, consigliere comunale per Fratelli d’Italia -. D’altronde, i danni economici sono chiari ed enormi, i consumi in calo e la crisi economica che si intravede già all’orizzonte non fa presagire nulla di buono”.

“In questo quadro, crediamo che nessuno possa essere lasciato indietro, e che per farlo sia importante iniziare dalla consapevolezza che il mondo del commercio è cambiato, forse per sempre, sicuramente nel breve e medio termine –  prosegue Tremaglia -. La diffusione del Covid-19 ha modificato le nostre abitudini di vita e anche di consumo, ha diminuito gli spostamenti, aumentato l’attitudine verso gli strumenti informatici, trasformato e creato moltissimi servizi a domicilio, reso centrale il digitale sia per la pubblicità che per la vendita. Sono trend che in buona parte probabilmente resisteranno ancora a lungo e rispetto ai quali occorrono anche da parte delle amministrazioni locali coraggio e un passo in avanti”.

Dopo l’analisi, Tremaglia passa a illustrare le proposte contenute nel documento: “Anzitutto aiutare la ripresa con strumenti fiscali, come la diminuzione dell’IMU per i proprietari che fanno sconti sui canoni di locazione, e con accorgimenti che diminuiscano la concorrenza per gli esercizi stabili che hanno dovuto affrontare costi fissi anche in questa fase di stallo: meno sagre, meno street food, no agli estivi ‘tradizionali’, sì a estivi di quartiere che diano la possibilità a chi non ha dehors di lavorare e alla città di vivere. Non si tratta di demonizzare nessuno, ma di scegliere da che parte stare.”

“Sono necessari poi interventi coraggiosi e lungimiranti: un investimento su un polo logistico comunale per creare nuovi servizi e un vero e proprio ‘e-commerce’ cittadino, investimenti sulla formazione digitale e sui fornitori di servizi informatici, report periodici su come cambia il commercio.”

“Infine, uno sforzo comunicativo per incentivare il rispetto delle norme sanitarie e per esaltare l’importanza dell’acquisto a chilometro zero, un vero e proprio movimento di orgoglio locale che sostenga le produzioni e il commercio di vicinato.”

“Sono proposte concrete, serie, studiate assieme agli operatori e agli esperti del settore – conclude Tremaglia -, siamo convinti verranno esaminate attentamente e accolte positivamente dal Sindaco Gori.”

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