Per la prima volta in Alto Adige è stato posato un chilometro d’asfalto innovativo che previene la formazione di buche, aumenta la resistenza al passaggio delle auto, riduce l’usura delle gomme e allunga la vita utile dell’asfalto. Una soluzione ecosostenibile che permette di tagliare drasticamente i costi di manutenzione, senza inquinare.
Nei lavori di pavimentazione di un tratto sulla strada provinciale 62, nei pressi di Bolzano, la Iterchimica di Suisio è intervenuta utilizzando il prodotto Gipave, sviluppato con la collaborazione di Directa plus, G.Eco e l‘Università degli studi di Milano Bicocca.
“Spesso – commenta Federica Giannattasio, ad di Iterchimica – sentiamo parlare delle strade solo in negativo a causa di buche o traffico, ma non tutti sanno che già oggi è possibile realizzare pavimentazioni green, high-tech, altamente resistenti, ecosostenibili e al 100% riciclabili, grazie a una tecnologia made in Italy”.
Iniziati il 27 maggio e terminati il 28 maggio, i lavori hanno interessato la pavimentazione della SP62 dal km 6,450 al km 7,400, nei pressi di Laimburg.
“Anche l’Alto Adige – spiega una nota aziendale – entra a far parte della sperimentazione di Gipave®, il supermodificante polimerico contenente grafene e plastica appositamente selezionata. La sperimentazione si inserisce in un contesto più ampio che ha previsto tecnologie di modifica innovative e l’utilizzo di emulsioni bituminose appositamente formulate”.
La sua natura ecologica è al centro degli studi dell’Università Bicocca, che si occupa dell’analisi ambientale, mentre la domanda di brevetto italiano della nuova tecnologia, avvenuta a fine 2017, ha già avuto esito positivo in Italia come in Europa.
“L’obiettivo principale del test è verificare, anche in ambienti con condizioni atmosferiche differenti, i risultati già ottenuti in laboratorio e su strada che dimostrano il miglioramento delle performance dell’asfalto, in funzione all’aumento della sua resistenza e della capacità di sopportare le escursioni termiche, ottenendo così pavimentazioni che durano molto di più rispetto a quelle realizzate tradizionalmente”.
Oltre al nuovo supermodificante polimerico a base di grafene Gipave, sono state investigate anche altre tecnologie tradizionali, quali il composto polimerico Superplast (miscela di polimeri plastomerici) che migliora le prestazioni fisico-meccaniche degli asfalti e l’emulsione bituminosa antisticking (che evita l’adesione degli pneumatici dei camion durante la costruzione della strada). La sperimentazione ha previsto il rifacimento dello strato profondo di binder (spessore 8 cm) e di quello superficiale di usura (spessore 3) di quattro tratti lunghi circa 200 metri ciascuno.
“Cinque anni fa -conclude l’ad di Iterchimica- usufruendo di un bando della Regione Lombardia, abbiamo iniziato a studiare e a progettare nei nostri laboratori un additivo al grafene e a testarne gli effetti sugli asfalti con risultati notevoli n termini di durata e aumento della vita utile della pavimentazione. A oggi abbiamo realizzato 7 campi prova su territorio italiano e nel Regno Unito e abbiamo già ottenuto degli ottimi risultati dalle sperimentazioni effettuate sulla SP03 Ardeatina (Roma) e sulla SP35 Milano-Meda che confermano l’efficacia di Gipave”.
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