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Lo scontro

Gori: “Cambiamo il segretario del Pd”, ma Franceschini lo stoppa: “No a inutili tensioni”

“Se vogliamo incidere e aiutare questo Paese a tirarsi fuori da pasticci serve un altro Pd e forse dagli amministratori arriverà una nuova leadership, ma non sarò io. Da qui ai prossimi quattro anni non sarò io. Però posso dare una mano”. Lo ha detto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, a "I venerdì dello Studio BNC” un evento organizzato dallo studio Berta, Nembrini, Colombini e Associati

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha dato voce pubblica a quelli che finora erano rimasti dei rumors di malcontento nei confronti del segretario del Partito Democratico, mettendo di fatto in discussione la leadership di Nicola Zingaretti.

Gori ha dato così voce al gruppo di Base riformista del partito, la corrente che fa capo a Lorenzo Guerini e Luca Lotti, che ritengono Zingaretti inadeguato nel ruolo di segretario del Pd post Covid. Nessuno fa nomi, ma per questa fronda del partito l’uomo adatto sarebbe Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna fresco di rielezione e capace di fermare l’avanzare della Lega, dopo la conquista di Ferrara.

“Se vogliamo incidere e aiutare questo Paese a tirarsi fuori da pasticci serve un altro Pd e forse dagli amministratori arriverà una nuova leadership, ma non sarò io. Da qui ai prossimi quattro anni non sarò io. Però posso dare una mano”. Lo ha detto il sindaco di BergamoGiorgio Gori, a un evento “I venerdì dello Studio BNC” organizzato dallo studio Berta, Nembrini, Colombini e Associati e trasmesso in streaming. “Credo che i sindaci e gli amministratori del Pd siano un pezzo di possibile nuova classe dirigente del Paese. Poi chi fa il sindaco fa il sindaco, non c’è molto tempo per fare altro. Credo ai grandi partiti e credo che i cambiamenti di cui questo Paese ha bisogno non li producano le piccole formazioni politiche con carattere personalistico, ma che servano i grandi partiti popolari. Il Pd ancora lo è, ma vedo molti limiti nella conduzione dell’attuale Pd e per questo mi piacerebbe più concreto, più coinvolto a promuovere le riforme che servirebbero al Paese. E questa cosa deve anche trovare una nuova leadership e lo dico avendo molta simpatia e lealtà nei confronti dell’attuale segretario del Pd”.

La proposta di Gori però ha trovato subito uno stop: quello di Dario Franceschini, punto di riferimento del Pd e del Governo giallorosso dove ricopre l’incarico di Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo.

“Ho letto questa interessante proposta di Gori che dice che al Pd serve un leader che sia un amministratore – scrive il ministro Dario Franceschini -. Magari un presidente di Regione? Magari di una grande Regione? Magari che non venga nominato ma vinca le primarie con il 70%? Informo volentieri Gori che il segretario con queste caratteristiche l’abbiamo già e che il mandato di Zingaretti scadrà tra tre anni. Quindi porti pazienza e non apra inutili tensioni in un momento come questo di unità nel partito”.

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