Ci sarebbero due iscritti nel registro degli indagati della procura di Bergamo che indaga sulla riapertura dell’ospedale di Alzano Lombardo il 23 febbraio in cui il Pesenti Fenaroli scoprì che lì c’erano due malati di Covid-19, poi morti. Lo annuncia il Corriere della Sera.
Il secondo filone d’indagine del pool guidato da Maria Cristina Rota (dopo quello che vuole verificare se esistano responsabilità penali per la mancata zona rossa nella bassa Valseriana falcidiata dal coronavirus) avrebbe dunque portato a individuare due (almeno due) persone accusare di omicidio colposo per aver deciso di riaprire dopo poche ore, quella tragica domenica, l’ospedale di Alzano.
Sconosciuti ancora i nomi degli indagati. Si sa, dalla cronaca dei giorni scorsi, che i magistrati hanno ascoltato come persone informate dei fatti l’allora direttore del Welfare regionale Luigi Cajazzo (poi sostituito), il direttore generale dell’Asst di Seriate Francesco Locati e il direttore sanitario Roberto Cosentina.
L’8 aprile scorso i Nas avevano acquisito le cartelle cliniche di quei pazienti risultati contagiati e poi deceduti con coronavirus alla fine di febbraio (leggi). I carabinieri del Nas avevano prelevato documenti che dovevano servire a rispondere a una serie di domande: per esempio perché le analisi per capire se di Covid-19 si trattava fossero state effettuate il 22 febbraio, dopo una settimana dal ricovero dei pazienti.
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