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Coronavirus

La Regione riorganizza la rete ospedaliera: così affronterà un nuovo picco di contagi

Il presidente Fontana e l'assessore Gallera presentano un piano straordinario di rafforzamento: interventi da attivare in maniera modulare in base alla gravità della situazione.

“Un piano straordinario di rafforzamento dei posti letto di terapia intensiva, di sorveglianza sub intensiva e di degenza disegnerà la rete ospedaliera della Lombardia nell’era post Covid in linea con le disposizioni nazionali. Valore degli investimenti: 225 milioni di euro. L’obiettivo è quello di garantire risposte adeguate in caso di recrudescenza del virus senza compromettere l’operatività della rete ospedaliera per le altre patologie”.

Lo dicono il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, al termine della seduta di Giunta che ha approvato il provvedimento. Il piano sarà trasmesso al Governo nella giornata di mercoledì.

“Nulla sarà più come prima – sottolinea Fontana – perchè l’emergenza Covid ha determinato cambiamenti radicali nella vita di tutti noi e nella gestione del sistema sanitario. I nostri ospedali, in piena pandemia, sono riusciti a raddoppiare i posti di terapia intensiva e a decuplicare quelli di degenza Covid. Il piano approvato oggi rende strutturali questi interventi, da attivare in maniera modulare in base alla gravità della situazione. Accanto al sostegno della rete ospedaliera, nelle prossime settimane metteremo a punto un nuovo pacchetto di misure che riguarderà la gestione dei servizi sanitari a livello territoriale”.

“L’art 2 del DL 34/2020 e le Linee di indirizzo emanate in data 29/5/20, sulla base della popolazione residente in Regione Lombardia – spiega Gallera – prevedono di strutturare 1.446 posti letto di Terapia Intensiva nella nostra Regione. Fra le soluzioni individuate, figura anche l’ospedale allestito nella Fiera di Milano con una dotazione di 221 posti, così come quello allestito nella Fiera di Bergamo. Prevista anche una riqualificazione di ulteriori 704 letti di terapia semi intensiva che devono essere in grado di supportare attività di assistenza ventilatoria in area medica, fruibili anche per attività infettivologica, almeno la metà dei quali (352) in grado di poter essere tempestivamente riconvertiti in letti di Terapia Intensiva. Il piano approvato rispetta le indicazioni nazionali e si pone l’obiettivo di coniugare le esigenze dell’attuale quadro epidemico con i vari possibili scenari evolutivi, affrontandoli attraverso un’articolazione ospedaliera a rete, in grado di adeguarsi quanto più velocemente e flessibilmente possibile all’eventuale variare della situazione epidemica”.

“Il filo conduttore su cui si basa il piano – aggiunge Gallera – è quello di prefigurare, strutturare e organizzare diversi assetti di rete ospedaliera attivabili in rapida successione che, in funzione dell’eventuale aumento del bisogno assistenziale, possano prontamente ampliare l’offerta recettiva, soprattutto nelle aree mediche (pneumo – infettivologiche), semi intensive e intensive, al fine di poter consentire una adeguata assistenza a pazienti Covid-19″.

Il rapido ampliamento della rete ospedaliera potrà essere attivato a seguito dei diversi livelli di allerta che dovranno essere dichiarati anche sulla base del sistema di monitoraggio attivato dal Ministero con Decreto del 30/4/20, integrato da indicatori ospedalieri appositamente introdotti in ambito regionale, e finalizzati anche a rilevare, con la maggiore tempestività possibile, ogni minimo segnale di allerta a livello di singolo ospedale: ad ogni superamento del livello precedente il piano prevede l’ampliamento della rete delle strutture coinvolte, secondo un ordine prestabilito e fino al massimo della potenzialità prevista.

Definendo livello 0 l’assetto organizzativo pre-epidemico, il livello 1 della rete ospedaliera prevista per i prossimi mesi estivi (e che dovrebbe restare attiva anche per i mesi a seguire, fino a cessazione o variazione dell’allerta epidemica), viene dimensionata per ospitare fino a:

– 150 pazienti in Terapia Intensiva,
– 400 pazienti in alta intensità di cura infettivologica/pneumologica,
– 1.000 pazienti in assistenza acuta ordinaria.

Nell’ambito del Piano e coerentemente con quanto previsto dalla vigente normativa regionale, viene affidato ad Areu il trasporto sanitario inter-ospedaliero dei pazienti con necessità di assistenza qualificata, a favore della rete ospedaliera regionale, confermando il livello di assistenza attualmente garantito per il soccorso primario sul territorio.

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