Sta scatendando più di un malumore tra le fila della maggioranza l’ultima interrogazione presentata a Palafrizzoni dalla Lega. I consiglieri del Carroccio, nel documento sottoposto all’attenzione del Consiglio comunale, chiedono se il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ad inizio marzo “abbia ricevuto richieste o pressioni da singoli imprenditori e/o associazioni di categoria perché intercedesse presso il Governo Nazionale o i parlamentari del suo schieramento politico al fine di dissuadere l’istituzione della ‘zona rossa’ di Alzano e Nembro. In caso affermativo – proseguono – se poi abbia trasmesso il messaggio e a chi avrebbe sollecitato la richiesta di non istituire la ‘zona rossa’” e “se ritenga o meno di voler chiedere agli Organi Inquirenti di essere sentito sui fatti in questione”.
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La replica
La risposta della maggioranza non è tardata ad arrivare, affidata alle parole sui social del vicesindaco Sergio Gandi, poi condivise da altri membri della Giunta e del Pd cittadino. “Nessuno discute il ruolo importante, anche a livello locale, che l’opposizione consigliare è chiamata a svolgere – precisa Gandi – ma questa iniziativa è inaccettabile e paradossale”.
Per diversi motivi: ad esempio “tenta di coinvolgere il sindaco in polemiche che riguardano altri livelli istituzionali – aggiunge il vicesindaco -. A detta degli stessi magistrati si può discutere su chi potesse istituire la zona rossa, se potesse e dovesse farlo il Governo o la Regione, ma nessuno ha mai invocato responsabilità dei sindaci interessati, uno dei quali, peraltro, appartiene allo stesso partito che presenta l’interpellanza”. “Di certo – sottolinea – il sindaco di Bergamo non ha nulla a che fare con questa vicenda, trattandosi di altro Comune, estraneo a quelli che avrebbero potuto essere inclusi nella zona rossa”.
Secondo il numero due di Palafrizzoni “il rispetto che da più parti viene invocato nei riguardi dei magistrati inquirenti si deve tradurre nell’evitare ogni interferenza per scopi puramente politici in un’indagine delicata, in cui peraltro non è ancora certo se davvero sussistano ipotesi di reato perseguibile. Questa iniziativa – sostiene Gandi – ha tutto il sapore della strumentalità” finalizzata “a distogliere l’attenzione dalle responsabilità della Regione (governata dalla Lega e dai suoi alleati) in questa vicenda” e “nella discutibile gestione dell’emergenza sanitaria Covid-19”.
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