“Se veramente sarà confermata, la richiesta di proroga che il Governo avrebbe avanzato in Europa, sarà l’ennesima prova che invece di voler aiutare le imprese si fa di tutto per farle chiudere, soprattutto in questo momento”, anche la presidente di Ance Bergamo, Vanessa Pesenti, condivide la posizione dell’Associazione costruttori nazionale.
Con l’entrata in vigore della fatturazione elettronica, che consente di controllare in modo capillare i versamenti, è venuta meno la motivazione originaria che aveva spinto 5 anni fa il legislatore ad adottare questa misura che peraltro a detta di Bruxelles doveva e poteva avere solo carattere temporaneo. “È evidente quindi che si tratta di una norma ingiusta che in Italia drena 2,5 miliardi all’anno alle imprese con la scusa di combattere l’evasione, ma serve solo per fare cassa e subito a danno di tante imprese oneste. Lo ribadiamo da anni che deve essere eliminata – spiega Pesenti – e lo abbiamo ricordato in più occasioni anche a proposito delle nuove misure assunte dal Governo a seguito dell’emergenza sanitaria”.
Inoltre, visto che l’Italia è fanalino di coda dell’Ue per rimborso Iva (63 settimane di media contro quella europea di 16) significa che le imprese dovranno aspettare anni per riavere il proprio credito.
“La richiesta del Governo è quasi paradossale in un momento come questo e a maggior ragione in una provincia colpita come la nostra – dice la presidente di Ance Bergamo -: sostengono di aiutarci dandoci liquidità, peraltro in tempi lunghissimi e con procedure burocratiche assurde, mentre in realtà ce la tolgono subito”.
Per le imprese che nella Bergamasca stanno affrontando con coraggio questa ennesima durissima crisi rappresenterebbe infatti “un danno incredibile che contribuirebbe a metterle definitivamente in gionocchio”.
commenta