Uniti nella diversità. Il nuovo Consiglio camerale – rinnovato al 50% – nella giornata di lunedì 8 giugno ha indicato in Carlo Mazzoleni, già presidente di Confindustria Bergamo dal 2009 al 2013, come sua guida per il quinquennio 2020/2025.
Confindustria torna al comando dell’ente camerale dopo due mandati affidati a Paolo Malvestiti, rappresentante del commercio. Con un dettaglio non da poco: un quadro economico drammatico.
Presidente Mazzoleni, nel 2009 all’inizio della crisi economica venne eletto al vertice di Confindustria Bergamo, nel 2020 al termine di una pandemia che ha messo in ginocchio l’economia mondiale viene nominato alla guida della Camera di Commercio. È il presidente dei momenti difficili?
È vero, è un altro periodo di grande difficoltà, ma io credo che Bergamo abbia le risorse per superare questa gravissima situazione economica, così come avvenne dopo quella del 2009. Ricordo che nel 2019 la nostra provincia è riuscita a tornare ai tempi pre crisi del 2009, quindi sono molto fiducioso. Certamente ci vorrà tempo, ci vorranno mesi, ma il nostro tessuto imprenditoriale saprà riprendersi.
Tra i temi caldi sul tappeto c’è la Fiera di Bergamo.
La Fiera di Bergamo è una grandissima opportunità per il nostro territorio. Anche con questo sviluppo di internazionalizzazione, che ha avuto negli ultimi anni. Basti pensare alla Fiera IVS delle valvole che è giunta alle quest’anno alla sua terza edizione. Certo, il Covid ha fermato tutto, ma siamo pronti a ripartire. Questa emergenza ha fatto sì che ci fosse uno stop anche nella programmazione, ma l’asset della promozione internazionale resta fondamentale e la fiera tornerà presto ad essere un asset fondamentale per lo sviluppo, la promozione e l’internazionalizzazione delle nostre aziende.
Confindustria si riprende la guida della Camera di Commercio dopo due mandati. Divisi ma uniti sembra il motto del suo mandato.
Uniti perché il territorio, le imprese e i lavoratori non ci perdonerebbero di dividerci per delle questioni minori. Dobbiamo focalizzarci sul bene collettivo, su cos’è il bene comune della nostra provincia, delle nostre industrie, delle nostre attività commerciali e artigianali.
Avrà un metodo e quali sono le prime cose che farà?
Credo fortemente che in questo momento sia necessario un certo “strabismo”. Da un lato è fondamentale traguardare nel medio-lungo periodo tutte le linee d’azione contenute nel documento programmatico che dovrà essere aggiornato e approvato dalla Giunta. Dall’altro dobbiamo necessariamente avere un’attenzione particolare alla contingenza del momento. Per uscire da questa crisi dovremo necessariamente superare quelli che sono i legittimi interessi di parte, ma che devono trovare una composizione nell’ambito dell’interesse collettivo.
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