Il sorriso di Monnalisa non vi distolga, osservate bene il paesaggio e scoprite un fiume caro a noi bergamaschi: l’Adda. Lontano dai disagi quotidiani dei viaggi dei pendolari, oggi parliamo di una nuova tratta sulle due ruote: Bergamo-Milano. A farci da Cicerone in sella alla sua bicicletta è l’architetto Nicola Eynard.
Attraversato l’Adda si scopre il Naviglio e poi ancora le cascine che raccontano con le loro pietre illustri ospiti, i paesaggi lombardi lambiti dai corsi d’acqua, i giardini e fino a quando il Naviglio cede al cemento – tanto odiato da Celentano – che si è inghiottito il canale per lasciare spazio ai palazzi. Pedalata dopo pedalata si arriva a viale Melchiorre Gioia che ci porta alla scoperta del grattacielo che oggi ospita la sede della Regione Lombardia. Poco lontano le Varesine con i suoi nuovissimi grattacieli ammirati in lontananza al tramonto dalle Mura di Città Alta: eccoli qui. Maestosi, moderni e molto “green”.
Per chi ama l’architettura Milano offre palazzi davvero incantevoli – la Ca’ Bruta di Giovanni Muzio la sede della società Montecatini progettata da Giò Ponti -, si possono ammirare mentre tra una pedalata e l’altra si arriva in Galleria Vittorio Emanuele e in piazza Duomo.
Qui la citazione di un celebre film di Totò è d’obbligo: “Ma voi da dove venite? Dalla Val Brembana?”. Beh, in effetti…
Per tornare a Bergamo si può ripercorrere il tracciato dell’andata, il treno o… come “Miracolo a Milano”, il celebre film di Vittorio De Sica, in sella ad una scopa di saggina.
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