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Arte & lockdown

Io resto a casa, la fantasia no: iniziativa per gli studenti lombardi

La Fondazione per la Scuola della Comunità Ebraica di Milano promuove una Artis Call

Si può trasformare una situazione di emergenza in un ricordo da condividere? La Fondazione per la Scuola della Comunità Ebraica di Milano promuove una Artis Call rivolta a tutti gli studenti lombardi. L’obiettivo è quello di mostrare il ricordo degli ultimi mesi attraverso lo sguardo dei giovani, realizzando l’idea “Io resto a casa, la mia fantasia no!”.

Ogni studente lombardo può collaborare a realizzare questa iniziativa, al di là di ogni ordine e grado di appartenenze.

Perché scegliere proprio le nuove generazione per raccontare il lockdown attraverso un’opera visiva? Tutto nasce dalla considerazione che sono proprio gli studenti la fascia della popolazione che ha avuto la vita più cambiata dall’emergenza e per un tempo molto più lungo rispetto agli adulti, con la necessità di imparare rapidamente una nuova forma di didattica. Per questo il risultato dell’Artist Call sarà un’interessante indagine sociale su come una generazione particolarmente sensibile abbia affrontato l’emergenza.

Come partecipare?

Basta inviare un’opera visiva di qualsiasi tipo che descriva la situazione vissuta: il dover rimanere a casa, le lezioni a distanza, ma anche i giochi e le storie che hanno reso questo tempo importante.

Nessun limite, è possibile inviare un’opera fotografica, un video lungo massimo 3 minuti, una storia a fumetti, una scultura, un collage… ogni tecnica e ogni formato sono ammessi. Inoltre è possibile partecipare anche in gruppo, oppure da soli, purchè ogni alunno presenti una e una sola opera, non di più.

Il bando con i dettagli per la partecipazione è pubblicato sul sito www.fondazionescuolaebraica.it. Gli elaborati dovranno essere inviati in una buona risoluzione entro il 15 giugno 2020 tramite il form che, da lunedì 11 maggio, si troverà qui www.fondazionescuolaebraica.it/artistcall, specificando il nome dell’autore, l’età, la classe, l’Istituto che si frequenta e il titolo dell’opera. Per informazioni e chiarimenti si può scrivere a artistcall@fondazionescuolaebraica.it

L’iniziativa non prevede un premio non trattandosi di un concorso, ciò nonostante ogni elaborato farà parte di una grande gallery sul web e le opere più significative tra quelle pervenute saranno poi raccolte in una mostra a loro dedicata. Infine gli autori delle opere che riceveranno più apprezzamenti sui social network della Fondazione Scuola avranno, uno per ogni grado scolastico, un attestato e una menzione pubblica.

Il Presidente della Fondazione, Marco Grego dichiara che “Nell’ebraismo l’istruzione è fondamentale perché permette di mantenere un’identità anche nei momenti più difficili della storia. Nel momento in cui la scuola ha perso la sua fisicità, è diventato importante preservarne i contenuti: abbiamo sostenuto lo studio a distanza, implementando il supporto tecnologico, ma ci siamo anche chiesti come potevamo essere comunque vicino ai ragazzi, dare loro motivazione e speranza secondo lo spirito della nostra Fondazione. “ – afferma – ”Volevamo che ci aiutassero a costruire il racconto di questi giorni e che la loro immaginazione ci permettesse di comprendere e tramandare l’esperienza della quarantena magari trasformandola in qualcosa di positivo. Un’idea che, ci siamo accorti, non potevamo tenere per noi, ma abbiamo voluto dedicare a tutti gli studenti, e alle loro famiglie, di una regione così colpita dall’emergenza perché diventasse un patrimonio condiviso”.

Inoltre mercoledì 13 maggio alle ore 17.30 un Webinar aperto a tutti metterà a confronto esperti in didattica, psicologi, virologhi e istituzioni. Il titolo è “Il ritorno in aula: cosa aspettarsi e come prepararsi”.

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