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Centro Salesiano DON BOSCO

Salesiani

Gli studenti incontrano il videomaker Nicolò Balini: “Viaggiando ci si conosce meglio”

Beatrice, studentessa di quinta scientifico applicate del Centro Salesiano "Don Bosco" di Treviglio, racconta l'incontro con i videomaker e imprenditore

Ripercorriamo insieme alcuni spunti di riflessione emersi nell’incontro con Nicolò Balini per la festa di don Bosco di quest’anno. Un’occasione di dialogo che, come racconta Beatrice, studentessa di quinta scientifico applicate del Centro Salesiano “Don Bosco” di Treviglio, ha sottolineato l’importanza di viaggiare per conoscere meglio se stessi.

“Camminate coi piedi per terra e col cuore abitate in cielo” diceva Don Bosco e nel giorno dedicato a lui tali parole non potevano che assumere un significato più profondo.
Venerdì 31 gennaio la nostra scuola era in festa: workshop per gli studenti, giochi e la sera la messa con il finale di “Giù dai colli” cantato a squarciagola.

La giornata si è aperta con la partecipazione agli workshop scelti nei giorni precedenti; nel mio caso ho optato per l’incontro con Nicolò Balini, meglio noto col nome di Human Safari, un videomaker e imprenditore molto noto su YouTube.

Una volta preso posto in una gremita Aula Magna, Nicolò ci ha proposto una breve presentazione di come ha iniziato a girare video. Ci ha raccontato di come tutto sia nato, quasi per caso, dalla sua passione per la fotografia e dal fatto che in realtà inizialmente voleva solo mostrare qualche video agli amici, senza curarsi troppo di come fossero venuti.

Poi però le cose sono cambiate, ovviamente.

“E meno male perché i primissimi erano oggettivamente orripilanti!”, ha aggiunto.
Nella seconda parte dell’incontro, quella più attiva e interessante per noi, abbiamo avuto la possibilità di porgli delle domande.

Le curiosità erano tante, il tempo, come sempre, troppo poco ma i più attenti di noi hanno sicuramente colto molto del suo carattere: Nicolò è certamente riuscito a rendere una professione la sua passione ma allo stesso tempo non si è lasciato avvolgere troppo dalla “popolarità”.

Rispondendo alle nostre domande, ha raccontato del Cammino di Santiago come il viaggio che più ha apprezzato e che l’ha fatto sentire completamente diverso una volta tornato a casa, ma anche del Giappone come sua meta preferita per la cultura di quel Paese.

Ma, tra una risposta più seria e l’altra, non sono mancati racconti circa gli eventi più strani e divertenti che ha vissuto durante i suoi viaggi, come il piccolo “incidente” con un pipistrello o incomprensioni dovute a significati diversi di gesti molto popolari nei paesi europei (dopotutto chi si immaginerebbe mai che in Giappone sfregare il pollice con l’indice, in quel modo che a noi italiani indica banalmente i soldi, significa semplicemente cuore?!). Abbiamo affrontato anche il tema dell’importanza del vivere un viaggio più per se stessi che per avere contenuti da mostrare agli altri e di come sia necessario essere comunque se stessi.

L’essere se stessi in ogni occasione, sapendo cogliere ciò che sta nel profondo del cuore, è uno dei più profondi insegnamenti di don Bosco stesso, non vi pare?

Beatrice

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