“Di una cosa siamo consapevoli: anche di fronte ad una tragedia come quella che ci ha investiti, quando si tratta di pagare il conto… chi appena può lo scarica sull’ultimo anello della catena”.
A parlare è Umberto Dolci, presidente di Federconsumatori Bergamo, l’associazione a tutela dei diritti del consumatore. “Ci chiediamo di chi sia la responsabilità dell’aumento a dismisura, nel volgere di un paio di mesi, dei prezzi della frutta e della verdura”. E ancora: “Come si giustifica che in calce a una ricevuta emessa da un parrucchiere per signora si debbano trovare e pagare 3 euro per ‘contributo Covid’?.
Dolci segnala anche che “approfittando del fatto che è ancora difficile trovare l’alcool denaturato in negozio, c’è chi ha la bella pensata di avvisare che l’alcool c’è: costa c.a. 6 euro al flacone, però lo si vende solo a chi fa acquisti non inferiori ai 20 euro”.
Per questo Federconsumatori Bergamo “invita i cittadini a segnalare alle autorità le situazioni che, a loro parere, richiederebbero almeno una forma di trasparenza nell’informazione”.
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