Quale estate ci attende? L’emergenza coronavirus pone una serie di interrogativi senz’altro più importanti, ma la domanda – inutile nasconderlo – frulla nella testa di migliaia di bergamaschi, comprensibilmente inclini a ritagliarsi un po’ di serenità dopo mesi drammatici e che nessuno avrebbe mai immaginato di vivere. Bergamonews ha quindi deciso di chiedere ai diretti interessati (amministrazioni comunali o gestori privati a seconda dei casi) come intendono gestire la sicurezza nei luoghi più gettonati dell’estate bergamasca, durante la delicata fase di convivenza con il virus. Un tema, questo, tutt’altro che secondario.
L’estate in Val Vertova
La nostra inchiesta parte dalla frequentatissima Val Vertova, dove di ‘assembramenti’ si parlava anche prima dell’emergenza sanitaria. Secondo i numeri forniti dall’amministrazione, tra il giugno e il settembre dello scorso anno sono stati 25mila i visitatori richiamati dalle bellezze (un tempo privilegio di pochi, ora non più) dello splendido anfratto naturale che per 12 chilometri si estende nella media Valle Seriana, territorio che più di tutti ha conosciuto il dramma del virus.
Un numero che non può lasciare indifferente l’amministrazione, dallo scorso maggio guidata dal sindaco Orlando Gualdi. “Già adesso la situazione è complicata” ammette il primo cittadino, dopo aver notato qualche comportamento non proprio irreprensibile tra i frequentatori della zona: distanze che non sono distanze, mascherine ‘appese’ al collo e indossate solo dopo un richiamo verbale, anche da chi non sta facendo attività fisica.
La viabilità
“Per prima cosa quest’anno non sarà attivo il bus navetta – spiega Gualdi – soprattutto per disincentivare una buona dose di arrivi” (la scorsa estate sono stati staccati all’incirca 14mila biglietti, fa sapere l’amministrazione). “Ma anche perché una corsa può garantire il trasporto soltanto a sei persone” complici le nuove regole che impongono il distanziamento sui mezzi pubblici e quindi un taglio dei posti a sedere.
Sempre nell’ottica di limitare l’affluenza, la strada verrà chiusa alle auto a circa un chilometro e mezzo dall’inizio delle cascate, proprio come succedeva in passato. In paese, inoltre, ci sarà un’apposita cartellonistica che segnalerà i parcheggi meno utilizzati, tutti distanti qualche chilometro dalla meta. L’ultima ipotesi sul tavolo è quella di formare degli ausiliari del traffico per evitare un altro tipo di assembramento: quello delle auto in sosta selvaggia. Se ne sta parlando, ma se ci saranno sviluppi è tutto da vedere.
I controlli
Il tema caldo è anche un altro: chi controllerà che non si creino assembramenti e che i visitatori rispettino le regole una volta giunti a destinazione? “Una cinquantina di volontari della protezione civile e della Pro loco presidieranno l’area a turni” assicura il sindaco. Un ottimo deterrente, ma le sanzioni? “Abbiamo indetto un concorso per un posto da vigile a tempo pieno e indeterminato, ma l’emergenza ci ha obbligato a sospendere tutti i nostri progetti – chiarisce -. Verso metà giugno i 25 candidati ammessi sosterranno l’esame scritto, se tutto andrà bene a metà luglio il nuovo vigile sarà operativo e lo affiancheremo all’unico agente attualmente in servizio”, nove ore a settimana grazie alla convenzione con il Comune di Fiorano al Serio.
L’appello
Dove non arriveranno i controlli, si confida nel buon senso delle persone. A tal proposito, l’appello del sindaco è chiaro: “Evitate di prendere d’assalto la nostra valle – conclude -. E chi non è sicuro di rispettare le regole, almeno per quest’anno, la eviti del tutto”.
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