È deceduto per soffocamento Karim Bamba. È l’esito dell’esame autoptico svolto lunedì mattina dal medico legale Matteo Marchesi sul cadavere del bimbo di 10 anni che martedì scorso era rimasto incastrato in un furgone della Caritas a Boltiere.
L’esame, disposto dal magistrato Emanuele Marchisio che sta seguendo il caso, ha avuto luogo nella camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni, dove la salma era custodita dalla sera della tragedia.
Karim, mamma italiana e papà della Costa d’Avorio, nel tardo pomeriggio di martedì 19 maggio era uscito dall’appartamento del Comune in cui viveva con i genitori e quattro fratelli. Con indosso un paio di ciabatte aveva raggiunto un vecchio cortile in disuso in viale Monte Grappa, dove era stato posizionato un cassonetto giallo per la raccolta di abiti usati. Si era arrampicato, forse per raccogliere qualche vestito, e il portellone si era abbassato all’altezza del suo stomaco.
Il pm Marchisio ha posto sotto sequestro il cassonetto e ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, per ora a carico di ignoti.
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