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La riflessione

Coronavirus e futuro: i giovani devono essere un’opportunità, non un pericolo

Ma, a fronte di milioni di ragazzi che rispettano le regole, soltanto poche decine di “scellerati” fanno notizia, fungendo da specchio dell'atteggiamento egoista delle nuove generazioni.

Fa più rumore un albero che cade di un’intera foresta che cresce”, recita un aforisma del filosofo cinese Lao Tzu.

La medesima citazione si potrebbe riproporre per descrivere la vicenda che ha interessato Milano in un tranquillo pomeriggio e in particolare la zona dei Navigli, vera capitale dell’aperitivo e della movida.

Nulla di strano, se non fosse per l’emergenza Coronavirus e per l’elevato rischio di contagio che questa “leggerezza” potrebbe aver scatenato, le cui conseguenze potrebbero esser pagate a caro prezzo tra alcune settimane.

Sono trascorsi alcuni giorni, ma le stesse scene si sono viste in altre aree del paese come Bergamo, Palermo o a Padova con protagonisti alcuni giovani “supereroi” convinti di esser immuni e di riuscire a sconfiggere il virus con un fantomatico “raggio laser” a noi ancora sconosciuto.

A questo punto vi starete chiedendo, cosa c’entra uno scrittore orientale vissuto nel VI secolo a.C. con la pandemia causata dal Covid-19 ?

La risposta è tanto semplice quanto immediata: a fronte di milioni di ragazzi che rispettano le regole, soltanto poche decine di “scellerati” fanno notizia, fungendo da specchio dell’atteggiamento egoista delle nuove generazioni.

Purtroppo la questione conferma una tesi assodata che tutti rischiano di pagare per gli errori di pochi, infrazioni che potrebbero pesare non soltanto sul piano sociale, ma anche sanitario.

Penalizzati per certi versi più di altre categorie, i giovani hanno accettato in silenzio misure difficili come la scuola a distanza oppure l’impossibilità di incontrare amici e coetanei, uno sforzo passato sottotraccia e dimenticato a causa dell’atteggiamento scellerato di alcuni.

L’eccessiva attenzione riposta su quest’ultimi e la distrazione sui comportamenti tenuti dagli altri rischiano quindi di compromettere la fiducia necessaria per condurre i ragazzi nell’era “post-Covid”, veri protagonisti del nuovo futuro.

A preoccupare maggiormente è senza dubbio il mondo del lavoro, campo in cui le nuove generazioni rischiano di pagare lo scotto maggiore.

Prendendo spunto da quanto insegnatoci dalla precedente crisi economica, sarà fondamentale non replicare i medesimi errori, garantendo loro un’occasione solida e provando ad applicare quelle idee troppo spesso cancellate prematuramente.

In seconda battuta sarà necessario investire su un maggior coinvolgimento nelle decisioni che potrebbero influenzare il futuro del paese, ascoltando la loro voce e gettando così le basi per una nuova società

Augurandosi che certi episodi incresciosi non si ripetano più, la pandemia deve trasformandosi in una vera e propria chance per rilanciare l’Italia, eliminando una volta per tutte i pregiudizi che pendono sui più giovani e offrendo loro quella tanto discussa, ma sempre disattesa opportunità.

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