Un ordine del giorno per chiedere al Comune di Bergamo il ripristino del bando degli spazi estivi in città. Lo ha presentanto la Lega, chiedendo all’amministrazione di includere non solo le location storiche, ma anche i parchi di quartiere e le piazze dove non ci sono i dehors.
La richiesta
Palafrizzoni sta pensando ad una concessione gratuita del suolo pubblico a tutti quei locali (bar e ristoranti) che andranno incontro a restrizioni a causa delle normative sanitarie per contenere il coronavirus. “Per far fronte alle aumentate esigenze di spazi – si legge nel documento presentato dal Carroccio – si sta pensando di concedere tratti di strade e Piazze ai privati in maniera da svolgere le attività di ristoro nel miglior modo possibile, senza obbligare le attività a rinunciare ai coperti”. Ma “alcuni locali, a causa della loro posizione – fanno notare i consiglieri leghisti – non possono espandersi verso l’esterno rinunciando così ad una parte significativa di introiti”.
Considerato che “il Comune ha annunciato che nei prossimi mesi non saranno previsti gli ‘estivi’ per non agevolare assembramenti in stile movida, questa soluzione non esclude che contemporaneamente potrebbero venire a crearsi assembramenti ‘clandestini’ in varie zone della città” e “alcune attività potrebbero essere svantaggiate rispetto ad altre”.
Per questo la Lega impegna l’amministrazione a “prevedere, tramite bando, il ripristino di un’assegnazione di spazi estivi”, possibilmente “gratuita visto il momento delicato che stiamo vivendo”. Sempre secondo i lumbard, oltre alle ampie location storiche (fanno l’esempio del Parco Sant’Agostino, Goisis e della Trucca) il bando dovrebbe riguardare anche altri spazi verdi come parchi di quartiere e piazze sprovviste di dehor come il Piazzale alpini, “prevedendo particolari punteggi a tutti quei gestori di esercizi di somministrazione di Bergamo città che non possono ampliare le proprie attività verso l’esterno, ricreando delle zone contingentate nelle quali i consumatori possano usufruire dei servizi in maniera sicura e protetta”.
Il bando dovrebbe favorire “in linea prioritaria tutte quelle attività della città che, a causa della loro struttura e degli spazi esterni, non hanno la possibilità di utilizzare un’area all’aperto adiacente. Per evitare assembramenti stile movida non saranno comunque assegnati gli altri spalti di Città Alta – concludono i consiglieri – e le offerte culturali del bando dovranno prevedere, a differenza del passato, eventi compatibili con le disposizioni sanitarie”. Esclusi, ad esempio, i concerti.
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